Cose che non tutti sanno su Atsuhiro Sako, il criminale che si fa chiamare Mr. Compress
Atsuhiro Sako (Mr. Compress) è uno dei Villains in My Hero Academia. Si presenta come un uomo alto e magro di carnagione estremamente chiara, con occhi inclinati verso l'interno e un naso appuntito. Indossa sempre un lungo cappotto e una maschera sorridente che impedisce di vedere i suoi capelli. Porta sempre con se un bastone.
Caratterialmente è un personaggio bizzarro in quanto si atteggia a showman e sostiene che in un altra vita era un prestigiatore. Dotato di buon senso dell'umorismo ha dei modi di fare spesso arroganti. Quando inizia a parlare, però, dimostra di avere una buona dialettica che gli consente di intrattenere chiunque abbia dinanzi.
Cose che non tutti sanno di Atsuhiro Sako
Questa è l'immagine del personaggio
- Il suo soprannome arriva dal Quirk che gli consente di comprimere qualsiasi cosa (comprese le persone) in una sfera di marmo e tutto senza far danni.
- Il suo nome contiene i kanji di largo e pressione mentre il cognome ne ha uno che può significare forzare e spronare.
- Si considera da sempre un esperto nell'arte dell'illusione poiché in un'altra vita ritiene di essere stato un prestigiatore. Anche il suo carattere ha dei rimandi a qualcuno che ha lavorato come showman.
- Mr. Compress è sorprendentemente agile e rapido.
- È considerato la voce della ragione dell'unione dei Villains.
Analisi del personaggio
Atsuhiro Sako, in My Hero Academia è un personaggio difficile da comprendere perché con molte contraddizioni. Pur essendo spesso arrogante anche con i suoi alleati, tende ad avere una buona opinione di loro tanto da non considerarli dei semplici criminali ma delle persone che agiscono da tali per via delle esperienze vissute. A
llo stesso tempo, dimostra di tenere molto a loro tanto da prendersene cura in modi diversi. Tra le altre cose, ad esempio, tende a prendere sempre sotto la sua ala i più giovani ai quali fa spesso da mentore.
Bravissimo nei monologhi, sa sempre come intrattenere gli altri mediante l'uso delle parole. In combattimento, però, questo suo modo di essere è da considerarsi un difetto in quanto lo porta a distrarsi e a rischiare di perdere di vista i nemici.