Candy Candy spegne le sue prime 40 candeline: tanti auguri al cartone animato che cambiò gli anni '80
L'anniversario dei 40 anni di Candy Candy è argomento di diatriba tra i fan del genere. I puristi lo riconducono all'aprile dell'anno scorso, quando in Giappone uscì il primo numero del fumetto.
Ma per tutti gli altri la data da segnare è l'1 ottobre 1976. Proprio quel giorno, in Giappone, andò in onda il primo episodio della serie tv. Anche se in Italia abbiamo dovuto aspettare fino al 1980.
Non è esagerato dire che quel cartone cambiò le bambine degli anni '80, segnando definitivamente una generazione.
Lentiggini, simpatia, amori e delusioni: Candy Candy è stata un'icona e una pioniera. Dopo di lei, sono arrivate Kiss me Licia, Sailor Moon e Lady Oscar.
La dolcissima orfanella bionda con le lentiggini ha fatto piangere un'intera generazione, e ha dato vita ad accesissimi dibattiti: è meglio un fidanzato come Anthony o come Terence? Lì partivano le prime prese di posizione, e le prima alleanze con le amiche.
In quanti ancora canticchiano la sigla? Sia la prima firmata dai Rocking Horse, che la seconda, che la sostituì dieci anni dopo, grazie alla voce indimenticabile di Cristina D’Avena sono tutt'ora cult.
A causa di una controversia legale tra le due autrici del manga, da vent’anni la trasmissione è bloccata e non viene più dato il permesso di passarla in tv: l'ultima replica è infatti andata in onda nel 1997. Per questo molte delle nuove generazioni non hanno mai potuto avere il piacere di conoscere le vicende della dolcissima eroina dell'animazione giapponese.
La dolce ragazzina dai grandi occhi è un manga nata dai disegni di Yumiko Igarashi nel '75, tratti dal romanzo di Kyoko Mizuki.
La storia è quella di un'orfanella che viene adottata da una ricca famiglia inglese per volere di un misterioso zio William. La ragazzina deve scontrarsi con i pregiudizi della società per bene a lei estranea.
Un cartone animato condito da amori finiti tragicamente o interrotti per le circostanze della vita, dispetti e cattiverie subite, e anche perdite dolorose. A sostenerla, la sua ingenuità e una forza di volontà ferrea, le amicizie che non l'abbandonano mai, il supporto dello zio William, e la compagnia del suo amato animale da compagnia, il procione Klin.