Curiosità su Doromizu Jorochou, il capo della Yakuza nonché uno dei protettori del quartiere di Kabuki-cho.
Doromizu Jirochou è il capo della yakuza. Si presenta con una pelle particolarmente scura è piena di cicatrici, motivo per cui viene spesso chiamato Canguro Vecchio da Gintoki.
I suoi capelli sono bianco argento e pare abbiano questo colore fin quando era un bambino.
Caratterialmente è un uomo che all'apparenza viene percepito come freddo e senza cuore. Nella realtà è una persona d'onore, di quelli che mantengono le promesse. Ha anche un grande spirito di sacrificio e ne è una prova il fatto che seppur innamorato da sempre di Otose, si è messo da parte per lasciarle vivere la sua vita con la persona che amava.
Cose che non tutti sanno di Doromizu Jirochou
Questa è l'immagine del personaggio
- Doromizu Jirochou è uno dei personaggi più forti di Gintama ed è abile soprattutto con la Katana.
- Il suo personaggio è basato su un famoso membro della yakuza chiamato Shimizu Jirocho.
- Per certi versi è caratterialmente simile a Gintoki che, si dice, abbia dei tratti che ricordano lui da giovane.
- Pur di mantenere la promessa di proteggere il quartiere di Kabuki-cho, abbandona volontariamente moglie e figlia, cambiando personalità per adempiere a quello che considera un suo dovere.
- Ad un certo punto decide di mollare tutto per riunirsi con la figlia e passare del tempo con lei.
Analisi del personaggio
Doromizu Jirochou è uno dei personaggi più forti di Gintama. Oltre ad essere il capo della yakuza è infatti uno dei quattro generali che proteggono Kabuki-cho e per farlo mette tutto se stesso impegnandosi al massimo anche a costo di rinunciare a parti importanti della sua vita. Per lui, infatti, il dovere viene prima di tutto e ciò fa di lui un uomo d'onore, di quelli all'antica e sempre dediti a mantenere le promesse.
Molto amico di Otose, ad un certo punto se ne è innamorato, facendosi però da parte per consentirgli una vita felice. La sua influenza è stata comunque determinante nella sua vita, al punto da raddrizzarlo più volte negli anni della crescita. Per via del suo modo di essere incute timore nella gran maggioranza dei suoi avversari.