Il Giappone modifica la legge per la tutela del copyright. Cosa cambia per anime e manga?

Il governo giapponese inasprisce le sanzioni per le violazioni di diritto d'autore

L'Agenzia per gli affari culturali del Giappone sta progettando una revisione delle leggi a tutela del copyright, soprattutto dopo aver raggiunto un accordo con altri 11 Paesi lo scorso mese che riguarda la cosiddetta Trans-Pacific Partnership (TPP).
Accanto ad altri accordi, il TPP prevede che l'estensione del copyright dopo la morte dell'autore sia innalzata a 70 anni (come del resto accade già in molti Stati, inclusi USA e Italia) al posto degli attuali 50.

Ma non finisce qui: il Giappone starebbe infatti pensando di affidare alle autorità il potere di investigare su presunte violazioni di proprietà intellettuale, e di multare chi commette questo reato, anche senza una specifica denuncia da parte del detentore dei diritti d'autore, soprattutto se l'infrazione avviene su larga scala.

Che ripercussioni potrà avere una simile mossa governativa? Si attendono di vedere gli effetti sul Comiket (Comic Market), dove spesso fan e creatori vendono auto-pubblicazioni la maggior parte delle quali basate su altri lavori creativi. Attualmente il Comiket occupa dal punto di vista legislativo una "zona grigia", visto che queste auto-pubblicazioni costituirebbero di per sè un'infrazione della legge ma molti autori acconsentono tacitamente alla loro produzione.

Il Ministero giapponese per l'Educazione, la Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia ha istituito un sotto comitato per discutere i cambiamenti che il TPP introdurrà in ambito di proprietà intellettuale. Mentre i gruppi industriali –  come la Società Giapponese per i Diritti di Autori, Compositori ed Editori (Japanese Society for Rights of Authors, Composers and Publishers - JASRAC) e la Motion Picture Producers Association of Japan (MPPAJ) – sostengano l'accordo, la JASRAC stessa ha chiesto un chiarimento su alcuni punti. Per esempio, su che cosa costituisca il sopracitato "commmercio su larga scala".

Non mancano però le voci di opposizioni, anche autorevoli. Come quella del mangaka Ken Akamatsu (Love Hina, Negima), o di alcuni esperti, come il professore di tutela della proprietà intellettuale Kensaku Fukui della Nihon University.