Dal 21 maggio al cinema l'ultimo capolavoro di Makoto Shinkai, Il Giardino delle Parole.
Il giardino delle parole film d'animazione giapponese del 2013 prodotto da Comix Wave Films e diretto da Makoto Shinkai.
Dopo aver frequentato la facoltà di letteratura giapponese all'università, decide di dedicarsi alla sua passione giovanile per quegli anime, manga e romanzi che ha amato dalle scuole medie, creando completamente da solo le sue opere. A partire da 5 cm per second, comunque, si avvale dell'aiuto di un pur minimo staff, mantenendo comunque il controllo totale sia del lato artistico sia tecnico dell'opera che sta realizzando.
Shinkai è un grande appassionato delle opere di Hayao Miyazaki, ed alcune riviste di settore lo identificano come suo erede artistico. In un'intervista ha dichiarato che probabilmente i libri di Haruki Murakami, di cui è un grande fan, hanno influenzato il suo stile narrativo.
Takao, un ragazzo insoddisfatto, che ha fretta di crescere e ben pochi amici. In un giorno di pioggia decide di saltare la lezione scolastica e di fermarsi in un giardino.
Qui, sotto un gazebo, conoscerà Yukino, che ha qualche anno più di lui ma lo colpisce immediatamente per il suo fascino malinconico. Proprio quando tra i due comincerà a nascere un sentimento vero, Takao farà delle scoperte sorprendenti sull'identità di Yukino.
Celebrato dagli amanti del mondo anime per due gioielli come 5 centimetri al secondo e Viaggio verso Agartha, Shinkai Makoto sceglie un approccio più minimalista, ma non delude con il racconto di formazione, agrodolce e tormentato, de Il giardino delle parole.
La più classica delle storie d'amore diseguali, improbabili e problematiche - e che proprio per questa problematicità nasce e poi cresce rigogliosamente - ha luogo in un giardino che pare incantato, un'oasi di pace nel caos opprimente della metropoli.
L'habitat ideale per esaltare i proverbiali sfondi del cinema di Shinkai Makoto: in ogni goccia di rugiada, in ogni dettaglio del giardino incantato è come se vivesse un sentimento di predisposizione all'innamoramento, quasi una inevitabilità del romanticismo.
Un gazebo che pare quasi sospeso tra la realtà e un'immaginazione forse guidata dai sogni di un adolescente, irrequieto e incompreso; un non-luogo che è tanto convenzionale e sovraffollato in un giorno di sole, quanto esclusivo in un giorno di pioggia, quando si tramuta nell'unico rifugio possibile per chi cerca riparo dall'insostenibile pesantezza del vivere.
Da Dynit e Nexo Digital.