Cinque curiosità su Kuki Urie, il personaggio dell'anime e del manga di Tokyo Ghoul che ha un rapporto particolare Haise.
Kuki Urie è uno degli investigatori del CCG nonché leader del gruppo guidato da Haise Sasaki.
Si presenta come un giovane uomo di media altezza e di bell'aspetto, sempre serio e ligio sul lavoro. Il suo carattere è alquanto spigoloso per via della sua voglia di emergere sugli altri, cosa che lo porta a sentirsi costantemente in competizione con i colleghi. Tra tutti, quello che sopporta meno è Haise in quanto considera capace solo per sua posizione di ghoul.
Al fine si dimostrarsi migliore cerca quindi di potenziare come può la sua kagune, allenandosi fino allo stremo e isolandosi spesso dal resto del gruppo che verso di lui ha una forma di soggezione dovuta più che altro dalla distanza che tende a creare con i suoi modi spesso scontrosi.
Cose che non tutti sanno su Kuki Urie
Questa è l'immagine del personaggio:
- Urie non ama i cibi dolci
- La sua ossessione per la carriera è dovuta in parte dal voler vendicare il padre che è stato ucciso dal Gufo mentre cercava di prendere tempo per far salvare la propria squadra
- Da come si evince da un omake è molto bravo a dipingere
- Nel tempo libero passa la maggior parte del tempo ad allenarsi
- Nelle carte da gioco ufficiali di Tokyo Ghoul viene rappresentato come il Tre di Quadri
Analisi del personaggio
Kurie Urie è un personaggio che si cura poco degli altri e di ciò che possono pensare di lui. Individualista come pochi lavora meglio da solo e non è affatto incline a far squadra con gli altri, cosa che in determinate situazioni crea delle situazioni di disagio.
Anche il rapporto che ha con i colleghi e con lo stesso Haise provoca spesso momenti di attrito che lui non riesce a vedere e che affronta esasperandole. Il suo è comunque un personaggio che pur trovandosi a cavallo tra il positivo e il negativo protende verso il primo. Il suo animo è infatti meno aspro di quanto non voglia mostrare così come i suoi modi e le scelte di vita sono dovute molto probabilmente alla semplice voglia di vendicare la morte del padre, ucciso dal Gufo.