Hayao Miyazaki e il suo team di animatori hanno trovato ispirazione per i film dello Studio Ghibli. Ma dove?
Il noto regista giapponese Hayao Miyazaki, autore di cartoni animati di culto è per tutti gli appassionati di animazione giapponese simbolo del famoso Studio Ghibli e di tanti capolavori di successo del filone.
QUI l'omaggio dei Simpson ad Hayao Miyazaki e allo Studio Ghibli
Sia Miyazaki che il resto del suo team di lavoro però, non viaggiano di pura e semplice fantasia per dare vita alle loro opere. O meglio, sicuramente l'hanno fatto e lo faranno ancora in futuro ma da qualche parte, come ogni artista che si rispetti, una fonte d'ispirazione sicuramente c'è.
La fonte? A dir poco insospettabile: un manga. Il suo titolo è “Mudmen”, esso prese il nome dalla tribù Asaro Mudmen, conosciuta per la caratteristica pittura del corpo, originaria della Papua Nuova Guinea, luogo dove le vicende del manga si svolgono.
È lo stesso Miyazaki, in una lunga intervista che ebbe con lo stesso Takekuma, ad affermare la fondamentale influenza che la tribù indigena ebbe sui propri film.
Inoltre il mangaka e scrittore Kentaro Takekuma, “twittò” questo messaggio:
“Qui è da dove proviene “balse” la parola magica di “Laputa Castello nel cielo“. È Mudmen di Daijiro Morohoshi .“
“Balse” è la parola magica usata per distruggere l’isola volante nel film. Ma può essere tradotto sia come aereo che come piccione o colomba nella sua lingua nativa considerati i temi ricorrenti del volo in questo lungometraggio e la presenza in più parti del volo dei graziosi uccelli citati in precedenza.
Chi l'avrebbe mai detto?