Le scuse ufficiali di studio Ghibli al mondo femminile

Il produttore Yoshiaki Nishimura si scusa: «Le questioni di genere non hanno nulla a che fare con l'animazione»

Con la sua intervista al quotidiano inglese The GuardianYoshiaki Nishimura, produttore esecutivo di Studio Ghibli, aveva scatenato una vera e propria polemica. Oggetto del contendere, soprattutto sul veb, certe sue affermazioni, secondo le quali le donne sarebbero troppo realistiche per poter essere impiegate con successo in ruoli di animazione. Inevitabili e puntualissime le proteste.

Così il produttore di Studio Ghibili ha pubblicato le sue scuse ufficiali via Twitter:

Mi scuso per i commenti pubblicati sul numero del 6 giugno del quotidiano britannico The Guardian. L'articolo si basava su un'intervista rilasciata il 28 settembre del 2015. Ho davvero fatto quelle dichiarazioni in quell'occasione. Ma prima di tutto, ho lasciato Ghibli alla fine del 2014 e non sono più un impiegato di Studio Ghibli. Mi scuso profondamente per aver causato l'errata impressione che le mie opinioni rappresentino quelle si Studio Ghibli e di tutti coloro che lo amano. In secondo luogo, ho davvero avuto l'idea sessista che gli uomini avessero una tendenza più forte a essere idealisti e che le donne vivessero meglio la realtà. Sto riflettendo e sto imparando. La diffenrenza di genere non ha nulla a che fare con i film. Le mie scuse più sincere.

Vi avevamo già raccontato nel dettaglio le circostanze da cui è nata questa polemica: accanto al regista di Quando c'era Marnie, Hiromasa Yonebayashi, Nishimura è stato a Londra per promuovere la premiere della pellicola. E durante il suo soggiorno della capitale britannica, un corrispondente del The Guardian, Chris Michael, ha chiesto in modo molto diretto: Ghibli avrà mai un regista donna?

Nishimura ha risposto: Dipende da che tipo di film sarà. Diversamente dai live action, con l'animazione noi ci troviamo di fronte alla necessità di semplificare il mondo reale. Le donne tendono a essere più realistiche e conoscono molto bene la quotidianità e la routine della vita di tutti i giorni. Gli uomini, al contrario, tendono a essere molto più idealisti e i films fantasy hanno bisogno di un approccio idealistico. Non penso che sia una coincidenza che vengano scelti gli uomini.

Fonte: ANN