Mimì Ayuhara: la sua è una storia ispirata a fatti (e allenamenti) reali

La storia di Mimì Ayuhara affonda le sue radici si fatti realmente accaduti, che sono stati raccontati nell'anime Mimì e la nazionale di pallavolo.

In tempo di Olimpiadi, torniamo a parlare di un personaggio degli anime a cui non si può fare riferimento quando si parla di sport, ovvero Mimì Ayuhara. Chiunque ricorderà gli allenamenti esagerati a cui venivano sottoposte le ragazze e i relativi sacrifici che ognuna di loro era disposta a fare pur di migliorare nella pallavolo.

Ebbene, tutto ciò non è frutto della fantasia ma si ispira ad una storia reale, quella delle streghe d'oriente.

Le origini di Mimì Ayuhara e della nazionale che vinse le Olimpiadi

Questo è il video del documentario della squadra che ispirò l'anime di Mimì.

Recentemente è stato realizzato un documentario che racconta della squadra giapponese che nel 1964 si aggiudicò la medaglia d'oro alle Olimpiadi. Una squadra, la cui storia fu poi di ispirazione per quella di Mimì.

Si tratta della Nichibo Kaizuka, squadra nata in una fabbrica di materiali plastici in provincia di Osaka. Lo stabilimento che ne era a comando decise infatti di porsi un grande obiettivo, ovvero quello di dominare nel mondo del volley. Per riuscirci affidò la squadra, formata per lo più da impiegate della fabbrica a Hirofumi Daimatsu, un allenatore così duro da guadagnarsi l'appellativo di Oni no Daimatsu (Demone Daimatsu).

Gli allenamenti, da cui poi sono stati tratti quelli presenti nell'anime di Mimì, si svolgevano sei giorni su sette dalle quattro del pomeriggio a mezzanotte. Mentre le ragazze dalle 8 del mattino e fino alle 15:30 erano impiegate nella fabbrica. Per loro c'era dunque solo mezz'ora di pausa dopo la quale iniziavano gli allenamenti. Una vita interamente votata a lavoro e pallavolo, quindi. Sopratutto se si considera che per motivi logistici, dormivano anche in fabbrica.

Sacrifici che le hanno portate a diventare una leggenda, vincendo quasi ogni partita e decidendo, sebbene affaticate, di procedere fino alle Olimpiadi del 64 nelle quali è arrivato l'oro. Una storia, che come visibile nel documentario mostra non pochi parallelismi con i duri allenamenti mostrati nell'anime di Mimì. E che ci dimostrano, oggi più che mai, che quelle che pensavamo fossero solo esagerazioni sceniche, erano invece la pura realtà.

Mimì e la sua eredità nel mondo degli anime giapponesi e non solo

Si può dire che l'anime di Mimì sia stato un precursore di tutti quelli che lo hanno seguito e che hanno portato migliaia di ragazzi e ragazze ad appassionarsi sia alla pallavaolo che ad altri sport.

I più affezionati potrebbero trovare interessante analizzare i parallelismi presenti nel documentario dove per rendere il tutto più vivo sono stati inseriti anche diversi momenti dell'anime che mettono a confronto gli allenamenti disumani fatti da Mimì con quello delle ragazze della Nichibo Kaizuka. Il suo titolo, è The Witches of the Orient che anche il soprannome con cui venivamo chiamate le ragazze della squadra.