My Hero Academia: svelata la cover del volume 26

My Hero Academia: svelata la copertina del volume 26 che mostra i protagonisti in primo piano.

Manca poco meno di un mese all'uscita del nuovo volumetto di My Hero Academia, il manga di Kohei Horikoshi che al momento è tra i più seguiti e amati in Giappone.

E, sebbene ci sia ancora un po' da aspettare, è stata già rivelata la nuova cover, mostrata insieme allo spin-off dal titolo My Hero Academia: Team Up Mission Volume 1.

My Hero Academia: ecco la nuova cover

Questo è il tweet con la cover del volume 26 e quella del primo volume dello spin-off.

La nuova cover del volume 26, visibile qui in alto al fianco della copertina del manga spin-off, mostra Deku, Bakugo, Torodoki ed Endeavor, protagonisti del nuovo arco narrativo.

Al momento non si sa ancora con certezza quali capitoli entreranno a far parte del nuovo volume. Si partirà dal 247 e si potrebbe arrivare intorno al 257.

In tal caso si arriverebbe a concludere infatti il precedente arco narrativo che ha visto il terzetto della Yuei allenarsi sotto la sorveglianza di Endeavor.

My Hero Academia e i problemi per il nome di un nuovo personaggio

Nell'ultima settimana, l'autore di My Hero Academia è stato al centro di un'accesa polemica per via della scelta del nome di uno dei nuovi personaggi. Kohei Horikoshi aveva infatti scelto il nome Shiga Maruta che ha risvegliato ricordi molto dolorosi e legati alla seconda guerra mondiale.

In quel periodo, infatti, il popolo giapponese aveva un'unità in codice dell'armata imperiale che si chiamava proprio Maruta per indicare il luogo dove avvenivano degli esperimenti su cavie per lo più formate da persone cinesi e coreane. Un ricordo che ha spinto un po' tutti a ribellarsi e che ha portato ad un ban totale in Cina dove My Hero Academia ha perso di colpo gran parte della fama che aveva. E dove è stato sospeso anche un videogioco legato alla serie.

Una storia che sembra non essersi conclusa nemmeno con il cambio del nome del personaggio, visto che è stato scelto quello di Kyudai che a sua volta ricorda il modo in cui viene chiamata un'università, sempre giapponese, dove sono state effettuate delle dissezioni dal vivo di alcuni americani catturati durante la guerra.