Oltre al caso di My Hero Academia, in Giappone si segnala un secondo arresto per un uomo che avrebbe piratato anche your name
È dura (meno male!) la vita di chi tenta di piratare materiale anime e manga illegalmente. Il 29 novembre, la polizia della Prefettura di Gunma ha arrestato un uomo di 35 anni, addetto alla consegna di newspaper nella città di Sendai-city (Prefettura di Miyagi), con l'accusa di aver usaro il software di file sharing Perfect Dark per caricare illegalmente due file contenti anche gli episodi della serie anime My Hero Academia. L'indagine della polizia avrebbe rivelato che il sospettato ha condiviso il materiale con il pubblico su internet ovviamente senza il permesso dei due soggetti legale che detengono i diritti dell'anime per il periodo che andava tra il 29 maggio e il 1° luglio. Si tratterebbe già di un reo confesso, visto che l'uomo ha ammesso: volevo mostrare buoni anime ad altre persone.
In contemporanea, la polizia della Prefettura di Gifu Prefectural Police ha segnalato un 36enne senza occupazione nella città di Naha, nella Prefettura di Okinawa, con l'accusa di aver violato il copyright il 24 novembre. L'uomo sarebbe sospettato di aver caricato un file con il film anime di Makoto Shinkai's Kimi no Na wa./your name sulla rete usando un software di file sharing software
intorno allo scorso 20 ottobre.
Non sono certo le prime misure "pesanti" che il Giappone ha adottato per combattere la criminalità. La polizia della Prefettura di Kyoto aveva arrestato due persone di nazionalità cinese, Liang Wang (30 anni) e Wangyi Yang (20 anni), perché sospettati di aver violato il Japanese Copyright Act. Gli agenti di Kyoto sarebbero risaliti alla coppia attravero gli indirizzi IP dei loro computer. Secondo il rapporto della polizia, entrambi avevano ammesso di aver caricato illegalmente del materiale sul web, e Yang avrebbe anche ammesso di fare parte di un cosiddetto Subtitle Group (字幕组), un gruppo cinese che carica video, inclusi quelli di anime giapponesi, con sottotitoli in cinese.
Fonte: CR