Gintama: 5 curiosità su Saitou Shimaru, dal suo ruolo al problema di salute

Curiosità su Saitou Shimaru, il comandante della terza divisione della Shinsengumi che soffre di narcolessia.

Saitou Shimaru è un personaggio molto particolare e si presenta con capelli rossi che porta in stile afro e occhi dello stesso colore. In genere è solito vestire con un lungo cappotto che tiene stretto con un obi.

Ha anche una sciarpa nera dalla quale non si separa mai. Caratterialmente, a discapito delle voci sul suo conto è una persona estremamente timida, che fatica a parlare con gli altri e che al solo pensiero di doverlo fare diventa così nervoso da stressarsi.

Ciò nonostante cerca di essere sempre amichevole con tutti.

Cose che non tutti sanno di Saitou Shimaru

Questa è l'immagine del personaggio

- Saitou Shimaru soffre di narcolessia e questo problema aumenta quando è particolarmente stressato. Nei momenti di pericolo corre quindi il rischio di crollare in un sonno profondo.

- Nonostante la sua timidezza, si sforza di risultare amichevole e a tale scopo tiene un diario dove scrive i nomi delle persone con le quali desidera essere amico.

- Il suo personaggio è basato su Saito Hajime, capo della terza unità dello Shinsengumi.

- Il suo simbolo è la Z tanto che spesso si vede questa lettera dell'alfabeto nelle scene che lo ritraggono come quando dorme o come simbolo che annota spesso sul suo diario.

- Secondo l'autore la sua uniforme è diversa da quella degli altri perché vuole sentirsi bello.

Analisi del personaggio

Saitou Shimaru è uno dei personaggi più bizzarri di Gintama, in particolar modo per la narcolessia della quale soffre. Timido come pochi si nasconde spesso dietro la sua sciarpa.

Nonostante il carattere tranquillo è temuto da tutti per il suo aspetto truce e per la bravura nel trovare le spie del Joui. Persino Sougo lo ritiene una persona pericolosa, anche più di se stesso.

Al di là di tutto è una persona estremamente tranquilla, che ama starsene per conto suo e che detesta interagire con gli altri per via dello stress che ciò gli provoca e che va ad interagire con la sua narcolessia che, quando è sotto pressione, tende a peggiorare facendolo addormentare senza possibilità che qualcuno riesca a svegliarlo per un bel po' di tempo.