Una donna può dirigere un film anime? Le dichiarazioni di Studio Ghibli

Uno dei produttori di Quando c'era Marnie si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni inaspettate

Nel campo dell'animazione è molto difficile trovare un'istituzione più autorevole e rispettata di Studio Ghibli. Uno degli ultimi prodotti della nota Casa nipponica è Quando c'era Marnie, film del 2014, in realtà arrivato solo recentemente nelle sale cinematografiche inglesi.

Un commento di Yoshiaki Nishimura, uno dei du co-produttori del film, ha probabilmente reso alcuni fan di Studio Ghibli, sicuramente impazienti di vedere il lungometraggio, insoddisfatti se non addirittura delusi. Accanto al regista di Quando c'era Marnie, Hiromasa Yonebayashi, Nishimura è stato a Londra per promuovere la premiere della pellicola. E durante il suo soggiorno della capitale britannica, un corrispondente del The Guardian, Chris Michael, ha chiesto in modo molto diretto: Ghibli avrà mai un regista donna?

Nishimura ha risposto: Dipende da che tipo di film sarà. Diversamente dai live action, con l'animazione noi ci troviamo di fronte alla necessità di semplificare il mondo reale. Le donne tendono a essere più realistiche e conoscono molto bene la quotidianità e la routine della vita di tutti i giorni. Gli uomini, al contrario, tendono a essere molto più idealisti e i films fantasy hanno bisogno di un approccio idealistico. Non penso che sia una coincidenza che vengano scelti gli uomini.

In sostanza: le donne realiste contro gli uomini idealisti. Ovviamente l'analisi psicologica di Nishimura non ha tardato a suscitare le critiche da parte del pubblico, soprattutto delle lettrici del web.

Nishimura ha quindi cercato di correggere il tiro sostenendo che le donne sono meravigliose per un imprecisato numero di motivi e che gran parte dei film di Studio Ghibli ha per protagonisti dei personaggi femminili. Inoltre, Delivery Service, Only Yesterday, Whisper of the Heart, Il Castello errante di Howl, Tales from Earthsea, Arrietty, Quando c'era Marnie e Ocean Waves sono tutti basati su romanzi o su manga scritti da donne.

Nishimura non stava esprimendo scetticismo sull'abilità delle donne di comporre opere di fantasia, ma solo sull'abilità di dirigerle in forma animata. Voi cosa ne pensate?

Fonte: RN24