Curiosità su Yagyuu Binbokusai, il patriarca della famiglia Yagyuu esperto di spada.
Yagyuu Binbokusai si presenta come un uomo anziano di statura molto piccola. Ha capelli e baffi argentati ed occhi neri. In genere va in giro con indosso un kimono color senape.
Di indole semplice ha un carattere che per certi versi lo accomuna a Gintoki in quanto desidera vivere semplicemente e senza troppi problemi.
Fissato con il non voler sprecare nulla, arriva anche agli eccessi pur di portare avanti il suo modo di pensare.
Cose che non tutti sanno di Yagyuu Binbokusai
Questa è l'immagine del personaggio
- Yagyuu Binbokusai è molto basso perché è una prerogativa degli uomini della sua famiglia.
- Il suo nome significa “odore di povertà”.
- È il più abile spadaccino in famiglia tanto da insegnare agli altri la sua arte.
- Sebbene sia molto anziano si rivela agile e flessibile e per nulla provato dagli anni. Quando sfida Gintoki con la spada riesce infatti a prevederne ogni mossa, rivelandosi anche l'unico in grado di tenergli testa.
- Quando vuole sa mostrarsi molto saggio e lungimirante e in grado di ragionare in modo approfondito sulle cose.
Analisi del personaggio
Yagyuu Binbokusai è il padre di Koshinori e nonno paterno di Kyuubei dal quale cerca di farsi chiamare papà invece che nonno. Sebbene abbia un aspetto gracilino è il più abile spadaccino del suo clan ed è anche l'unico in grado di sfidarsi alla pari con Gintoki.
Ha preso parte in modo attivo all'educazione di Kyuubei e una volta appreso che il padre (suo figlio) non si sarebbe rispostato ha accolto positivamente l'idea di crescerla come un ragazzo diventando egli stesso il suo maestro di spada. Una scelta della quale in seguito si è pentito, decidendo di non intromettersi più nella vita della nipote, apparentemente insicura sotto molti aspetti per via dell'educazione ricevuta.
Il suo è un personaggio piuttosto facile da ricordare in Gintama, sia per l'altezza che per l'età ed i modi di fare. Lo si può definire un personaggio positivo in quanto in grado di riconoscere i propri errori e di apprendere da essi e di ragionare su tanti aspetti che gli altri tendono invece a non considerare.