Recitare quando si stanno attraversando periodi terribili, dal punto di vista privato, non è facile: è capitato a diversi attori.
Ci sono momenti della vita in cui il lavoro diventa l'unica distrazione possibile quando si stanno attraversando periodi dolorosi nella vita personale. Purtroppo, come è successo in alcuni casi, il dolore riguardava la scoperta di una malattia da cui si era affetti, e che ha poi portato alla morte degli stessi attori, poco dopo aver appena concluso la realizzazione di un film. In altri casi si è trattato di condizioni di estrema povertà, depressione e lutti che hanno colpito persone molto vicine.
Keanu Reeves - Speed
Keanu Reeves era sul set di uno dei suoi film più famosi, Speed, quando apprese la notizia che il suo più caro amico, River Phoenix, era deceduto. Il giovane attore fu stroncato durante la sera di Halloween del 1993 da un cocktail di droghe composto da eroina e cocaina. Pure se annientato dal dolore, Keanu dovette portare a termine le riprese del film.
Mickey Rourke - The Wrestler
In quel periodo l'attore aveva lasciato il mondo della recitazione, credendo di non esserne tagliato e si era gettato nella boxe. Era in un momento molto delicato della sua vita, anche perché le operazioni di chirurgia estetica a cui si era sottoposto lo avevano reso quasi irriconoscibile. Rourke accettò di girare The Wrestler e la sua forza d'animo venne premiata: il film segnò il suo grande ritorno sulle scene e gli valse anche una candidatura all'Oscar.
Humphrey Bogart - Il colosso d'argilla
Il celebre attore di Casablanca era impegnato sul set de Il colosso d'argilla, nel ruolo di Eddie Willis, ispirato al giornalista e promotore di eventi sportivi Harold Conrad. Fu proprio durante la lavorazione del film che scoprì di essere affetto da un carcinoma che lo uccise pochi mesi dopo l'uscita del film al cinema.
Sylvester Stallone - Rocky
Prima di girare il film che cambiò per sempre la sua vita, Stallone stava vivendo in una povertà estrema, che lo costrinse persino a vendere il suo cane:
Lo dovetti vendere per 40 dollari, perché non potevo comprarmi da mangiare, poi come in un miracolo moderno, riuscii a vendere la sceneggiatura di Rocky e potei ricomprarmelo, ma il nuovo proprietario sapeva che ero disperato e me lo rivendette a 15mila dollari... Valeva ogni singolo penny!.
Stallone girò Rocky senza sapere che sarebbe diventato un cult mondiale.
Massimo Troisi - Il postino
Il grande attore napoletano era malato di cuore durante le riprese del film, tanto che fu una controfigura a sostituirlo nelle scene più impegnative fisicamente. L'attore morì dopo 12 ore dall'ultimo ciak. Il film ottenne 5 candidature all'Oscar e segnò la fama di Troisi, già un'icona in Italia, nel resto del mondo.