Joaquin Phoenix e la regista Lynne Ramsay hanno presentato a Roma il film A Beautiful Day. Ecco cosa hanno raccontato alla conferenza stampa.
Le sue apparizioni in pubblico hanno regalato spesso momenti surreali o imbarazzanti. Basti pensare quando si è acceso una sigaretta all’interno della sala conferenze del festival di Venezia, o quando ha rifiutato dei selfie, dando una spiegazione frammentaria e quasi filosofica ai fan più sfortunati. Genio e sregolatezza sono la sintesi di Joaquin Phoenix, un artista di grande talento che si riserva il diritto di fare ciò che vuole senza preoccuparsi del giudizio degli altri. E, in fondo, se lo può permettere.
A Beautiful Day: Joaquin Phoenix a Roma
Tuttavia all’anteprima italiana del film A Beautiful Day, nelle sale italiane per la prima volta dal 1 Maggio 2018, l’attore si è presentato sorridente e disponibile, insieme alla regista Lynne Ramsay. Con una barba brizzolata e i capelli legati ha stregato la stampa italiana presenta alla conferenza stampa all’interno dell’hotel De Russie di Roma, mentre fuori alcuni fan aspettavano ansiosi di poterlo catturare per un autografo o una foto. Nel film A Beautiful Day Phoenix interpreta Joe, un ex marine e agente dell’FBI che vive insieme alla madre malata, mentre i ricordi della guerra lo tormentano di giorno e di notte. Per andare avanti egli cerca di salvare alcune giovani ragazze dalla schiavitù sessuale, fino a quando un importante personaggio politico di New York gli chiede di salvare sua figlia Nina che è stata rapita da una pericolosa organizzazione criminale.
Lynne Ramsay: in A Beautiful Day la sua sceneggiatura è la forza del film
“Sono partito dalla sceneggiatura per costruire questo personaggio. Poi ho parlato molto con Lynne e le nostre chiacchiere spesso non sembravano portare da nessuna parte, ma ogni tanto, come una scintilla, arrivava un’idea buona” ha raccontato l’attore durante la conferenza stampa romana, aggiungendo: “Poi ho letto molto sullo sviluppo del cervello in età infantile e come le esperienze di abuso influenzino il cervello di un bambino, ed è stato molto interessante perchè si verifica una ripercussione sul modo di ragionare”. Joe è un uomo tormentato che deve fare i conti con il passato, ma “dopo tutto quello che gli è successo il suo cervello si muove nel mondo e ci sono alcune cose per cui non prende decisioni ragionando, ma più di istinto” come ha sottolineato Joaquin Phoenix.
La forza del film è la sceneggiatura che porta la firma inconfondibile di Lynne Ramsay. “Oggi siamo abituati a film spettacolari come quelli Marvel, con una serie di modi di raccontare una storia, ma a me piace un tipo di cinema dove la musica, il montaggio e le immagini si uniscono e trovano qualcosa di particolare” ha spiegato la regista.
A Beautiful Day: la regista Lynne Ramsay parla del film
La sua storia urbana è ispirata ad un libro che, tuttavia, è stato solo uno spunto per lei. “Ho cambiato molto rispetto al libro, dai personaggi ai rapporti tra di loro. Il libro è stato più che altro una fonte di ispirazione, anche perchè la sceneggiatura si è sviluppata strada facendo con un considerevole apporto del direttore della fotografica, dello scenografo e dello stesso Joaquin che è stato coinvolto da subito nel progetto” ha detto Ramsay. Durante la conferenza stampa a Roma è stato facile notare la complicità tra i due che hanno lavorato a stretto contatto e con passione, anche per il budget ridotto a disposizione della produzione. “Non scelgo un film per i soldi, ma per le persone coinvolte. Mi interessa la sostanza e chi ci lavora. Per me è stata una grande gioia lavorare con Lynne in questo film. Lavorare a ritmo serrato con poco tempo per provar a girare il massimo ogni giorno, la ringrazio per l’opportunità” ha affermato Phoenix con onestà.
A Beautiful Day: il personaggio di Phoenix tra violenza e tenerezza
Le sue interpretazioni hanno sempre lasciato il segno, e questo personaggio sembra cucito su di lui. “Quello che provo mentre sto facendo un film poi finisce nel film. E’ difficile da spiegare, ma ogni scambio e rapporto, sul set o fuori dal set, diventano elementi che formano quello che poi diventa il film. A volte immagini una scena in un certo modo, ma poi ti trovi in una location che magari la trasforma” ha aggiunto l’attore. Joe manifesta una dualità. Ha un lato tenero, anche se per vivere deve fare il duro. Il rapporto con la madre di cui si prende cura e con la ragazzina che deve salvare tirano fuori il meglio di lui, come lui stesso ha detto: “Comunque c’è una parte di buono in Joe, ma non ne sono stato consapevole fin dall’inizio. Affrontando delle scene poi mi sono accorto di entrambe le facce di questo personaggio. Lui vive questo costante conflitto ed è alla ricerca continua della pace della mente, anche se si fa coinvolgere da situazioni pericolose. Nel rapporto con la madre volevamo mostrare che c’è amore e tenerezza in lui, ma anche la frustrazione che prova a prendersi cura di questa donna vecchia e malata”.
Visto il tema della prostituzione giovanile e degli abusi sessuali, A Beautiful Day si conferma un film molto attuale, soprattuto in relazione allo scandalo Weinstein e il momento storico che Hollywood sta vivendo con il movimento #MeToo e altre realtà collegate. “Molti mi hanno chiesto se questo film è stato fatto prima o dopo lo scandalo Weinstein, comunque è un film complesso che non racconta in una maniera semplicistica ma a tutto tondo, con onestà. Negli Stati Uniti è stato accolto bene, quindi spero che anche qui in Italia sia così” ha risposto Lynne Ramsay.
Fonte foto: Letizia Rogolino