Luv, trascinante storia di dipendenza e tormento. Perché forse la peggior forma di dipendenza è quella per il proprio passato
#ADDICTIVE. È ciò che collega i cinque film su cui oggi al Toronto Film Festival sono puntati i riflettori. La dipendenza ha mille volti e mille sfumature, che cinque registi hanno cercato di esplorare con impietoso realismo nei risvolti più torbidi delle esistenze dei personaggi.
In Mekko un indigeno americano di Tulsa entra in un losco giro d'affari con un gangster locale cadendo, dopo diciannove anni di prigione per un omicidio. È l'intrigante fusione del regsita Sterlin Harjo di gretto realismo e leggende indigene.
Hurt dal regista Alan Zweig è un docu film che traccia il ritratto del fu eroe nazionale canadese Steve Fonyo, che, dopo aver perso una gamba a causa del cancro, raccolse milioni di dollari con una campagna di sensibilizzazione del 1984-5. Ma dopo l'ascensione la caduta in disgrazia, numerosi guai con la legge e l'abuso di diverse sostanze.
In Mississippi Grind Ryan Reynolds, Ben Mendelsohn e Sienna Miller raccontano la storia di due giocatori d'azzardo itineranti che puntano a guadagnarsi un posto nella hall of fame del leggendario New Orleans poker game.
In I Smile Back Sarah Silverman fornisce una stupefacente performance di una tossico-dipendente e autodistruttiva casalinga del New Jersey. Un adattamento cinematografico dell'acclamato romanzo di Amy Koppelman.
In Being Charlie, quando suo padre lo porta via dall'istituto di riabilitazione, un giovane senza riferimenti trova l'amore e il pericolo con qualcuno del posto...
Anche PopcornTv è prionta a offrirti una sotira che parla di dipendenza, di vizio e di passato. Si tratta di Luv, pellicola che raffigura il disincanto che passa attraverso gli occhi di un bambino. Per lasciare spazio al vuoto della realtà; alla distruzione dei sogni e delle speranze dell'infanzia.
La pellicola scorre attraverso gli occhi di Woody Watson, timido ragazzo di Baltimora che non ha mai conosciuto suo padre e che vive con la nonna. Anche la madre è assente e passa nella vita di Woody come un lampo, tra i vari ricoveri per tossicodipendenza in una clinica del North Carolina.
L'eroe di Woody è lo zio Vincent (il cantante hip-hop Common), che sotto il completo sartoriale nasconde otto anni di prigione per spaccio. Ma Vincent è intenzionato a cambiare la propria vita, a riprendere in mano il suo destino e ad aprire una propria attività, un ristorante. Insegnando al piccolo Woody come si comporta un vero uomo.
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