Francesco Rosi, a 92 anni se n'è andato uno dei grandi del cinema italiano
Si è spento a Roma, a 92 anni, Francesco Rosi, uno dei grandi del cinema italiano.
Nato a Napoli il 15 novembre 1922, dopo gli anni del liceo, frequentato insieme all'amico Giorgio Napolitano, nel 1946 iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo come assistente di Ettore Giannini per l'allestimento teatrale di "'O voto" di Salvatore Di Giacomo. Fu poi aiuto regista di Luchino Visconti per "La terra trema" e "Senso".
Fu proprio Francesco Rosi a inaugurare il filone dei film-inchiesta ripercorrendo, attraverso una serie di lunghi flashback, la vita di un malavitoso siciliano in "Salvatore Giuliano". Solo un anno più tardi, nel 1963, "Le mani sulla città", pellicola con la quale osò denunciare con coraggio le collusioni tra i diversi organi dello Stato e lo sfruttamento edilizio a Napoli. Il film gli valse il Leone d'Oro al Festival del cinema di Venezia.
Negli anni Settanta Francesco Rosi diresse "Uomini contro", e parlò della scottante morte di Enrico Mattei in "Il caso Mattei", film con cui si aggiudicò la Palma d'oro al Festival del cinema di Cannes.
Moltissimi gli altri riconoscimenti ricevuti: nel 2008 gli è stato assegnato l'Orso d'Oro alla carriera al Festival di Berlino, e nel 2012, il Leone d'oro alla carriera in occasione della 69ª edizione della mostra del Cinema di Venezia.
Nessuno come Francesco Rosi ha saputo raccontare il potere. Uomo coerente sino alla fine. pic.twitter.com/Y9Cmzq0zIc
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 10 Gennaio 2015
Addio a #FrancescoRosi, grande Leone d'oro per "Le mani sulla città" (1963) e Leone alla carriera 2012 pic.twitter.com/tyucQRJdN1
— Biennale di Venezia (@la_Biennale) 10 Gennaio 2015