Aldo, Giovanni e Giacomo: "Il grande giorno riflette su noi stessi"

La commedia del trio arriva nelle sale il 22 dicembre: ecco che cosa hanno raccontato a Roma i comici, il cast e il regista Massimo Venier

Aldo, Giovanni e Giacomo, il regista Massimo Venier e il resto del cast hanno presentato l'atteso Il grande giorno, il film di Natale che ha il difficile compito di bissare il successo del precedente Odio l'estate, capace di incassare 7,5 milioni di euro prima della pandemia. La commedia del trio uscirà nelle sale il 22 dicembre in occasione delle feste e gli esercenti si augurano di trovarla insieme ad Avatar – La via dell'acqua in vetta al box-office.

Il grande giorno, Aldo Giovanni e Giacomo: risate e malinconia

È il settimo lungometraggio che i comici milanesi girano con Venier, il regista storico collaboratore della Gialappa's Band che li ha lanciati al cinema grazie a Tre uomini e una gamba e Così è la vita. Dopo la separazione dolorosa ai tempi di Tu la conosci Claudia?, i quattro si sono ritrovati e sono tornati a lavorare insieme con Odio l'estate. Per Il grande giorno non hanno cambiato squadra. Con loro ci sono ancora gli sceneggiatori Davide Lantieri e Michele Pellegrini

Tra Venier e Aldo, Giovanni e Giacomo è tornata l'alchimia di un tempo, quella che ha caratterizzato un fortissimo sodalizio nato ormai quasi trent'anni fa. "Abbiamo usato il divertimento e i conflitti di commedia tipici dei film di matrimoni per riflettere su noi stessi", racconta il regista al cinema Adriano di Roma, "partendo da un matrimonio che non si celebra, quello di Tre uomini e una gamba, e arrivando alla condizione di oggi: quella di genitori di figli che stanno per diventare grandi".

Nel caso de Il grande giorno si racconta del matrimonio da sogno tra Elio (Giovanni Anzaldo), il figlio di Giacomo e Lietta (Antonella Attili), e Caterina (Margherita Mannino), la figlia di Giovanni e Margherita (Lucia Mascino), cresciuta però dalla seconda moglie di Giova, Valentina (Elena Lietti). Elio e Cate stanno insieme da quando sono bambini e non sono mica così sicuri di volersi sposare. Dietro le nozze c'è lo zampino di Giacomo e Giovanni, ricchi borghesi brianzoli che hanno fatto i soldi vendendo sedie e divani. 

Giacomo è oculato, tirchio e profondamente insoddisfatto. Giovanni è sbruffone, megalomane e forse ancora innamorato di Margherita. I due sono grandi amici, ma la verità è che Giacomo odia Giovanni. L'arrivo di Margherita con il suo nuovo compagno, l'esuberante e fracassone fisioterapista Aldo, trasforma il matrimonio perfetto in un'esplosione di veleni, segreti e vita "vera".

Aldo Giovanni e Giacomo: Il grande giorno "riflette su di noi"

"Questo film è nato da un video che mi ha mandato Giacomo tempo fa: l'emozionante discorso di Giovanni al matrimonio della Mara, sua figlia", afferma Venier. "Da qui abbiamo sviluppato l'idea di riflettere sulle cose che finiscono", prosegue il regista, "accanirsi per volerle tenere in vita diventa controproducente. A volte ci vogliono decisioni drastiche per scoprire che si è sempre in tempo per essere felici".

La sincerità, in fondo, può essere la cura. Perché i sentimenti cambiano anche tra persone che si vogliono bene e si amano molto. Dietro i toni da commedia, Il grande giorno svela un forte senso di malinconia. "Niente dura per sempre", spiegano gli sceneggiatori, "dirsi addio quando è il momento non cancellando il passato, l'amore e l'amicizia, è la cosa più bella che si possa fare".

Che Il grande giorno, oltre ad essere il ritratto di un gruppo di famiglia in un inferno, sia un modo di Aldo, Giovanni e Giacomo per ragionare su loro stessi e il loro futuro dopo trent'anni insieme? "Ogni volta che ci vediamo è sempre nata la scintilla", risponde Aldo. "L'abitudine la sconfiggiamo coltivando altri interessi, ognuno di noi da qualche anno si è ritagliato un percorso personale che ci fa bene", puntualizza Giacomo. "Siccome il futuro è incerto, cerchiamo di programmare il presente", è il commento ermetico di Giovanni. 

Accanto ad Aldo, Giovanni e Giacomo, definiti da Antonella Attili "un botanico, un mezzadro e un autore teatrale" diretti da "un regista difficile, preparatissimo e molto esigente", spiccano soprattutto le performance comiche di due caratteristi di razza come Roberto Citran (il cardinale celiaco Pineider) e Francesco Brandi nei panni del prete juventino Don Ciccio. Le musiche, come per Odio l'estate, sono di Brunori Sas, su tutte Figli della borghesia.

Dedicato a Paolo Guerra (il produttore storico di Aldo, Giovanni e Giacomo, scomparso nel febbraio del 2020) e girato nelle location mozzafiato del Lago di Como e del Lago Maggiore (ma Villa Kramer, o meglio Villa Smerdi, nella realtà non esiste: è un mix di Villa Arese Lucini a Osnago e Villa Frua a Stresa), Il grande giorno è al cinema da giovedì 22 dicembre, distribuito da Medusa

Foto di Aliocha Merker