Amanda Knox: il suo documentario fa discutere

Amanda Knox racconta "la sua verità" nel documentario dall'omonimo titolo che è già un caso

Al Festival di Toronto è stato presentato il documentario Amanda Knox che sarà disponibile per tutti gli abbonati dal 1° ottobre su Netflix, la piattaforma online americana di film e serie tv.

 Nella presentazione del video apparsa su netflix.com si legge: "Due condanne per omicidio e due assoluzioni. In questo documentario potrai ascoltare le testimonianze dirette di chi ha vissuto gli eventi da vicino"

Amanda, la protagonista, dichiara: "Penso che le persone abbiano bisogno di raffigurarsi l'esistenza di un mostro, per sentirsi il più possibile distanti da esso"

Il documentario inizia con Amanda Knox che pronuncia questa frase: "O sono una psicopatica travestita da pecora, o sono voi".

Nel 2007 ci fu l'omicidio di Meredith Kercher nella città di Perugia e dopo due sentenze di colpevolezza Amanda e il suo fidanzato del tempo Raffaele Sollecito sono stati assolti dalla Cassazione.

I registi Brian McGinn e Rod Blackhurst hanno voluto riscostruire il caso di cronaca attraverso le testimonianze dirette dei protagonist: Amanda Knox, Raffaele Sollecito, i giornalisti e il pm Giuliano Mignini.
Le riprese del documentario della durata di circa un'ora e mezza hanno avuto inizio nel 2011 a Perugia e poi sono proseguite a Seattle.
L'Espresso scrive:

"Un racconto per cervi versi appassionante, perché ciò che traspare delle personalità di ciascuno, li trasforma in personaggi di un romanzo popolare a tinte nerissime. Un racconto da cui è quasi del tutto esclusa la vittima, anche se sul finale si vede la madre di Meredith intercettata per strada rilasciare una scarna dichiarazione".

Vanity Fair invece è molto critico verso tutta l'operazione:

"Il documentario cede la parola ai diretti protagonisti. Ad un’Amanda Knox che tenta (invano) di stabilire un rapporto di empatia con lo spettatore mentre è intenta a preparare polpette nel suo tetro appartamento di Seattle. A Raffaele Sollecito, ancora incapace di esprimersi in un inglese comprensibile. A Giuliano Mignini, il pm che pur avendo guidato le indagini più deplorevoli della storia, si vanta del proprio intuito alla Sherlock Holmes".