Esclusiva assoluta! Anesthesia, con Kristen Stewart e Glenn Close, per la prima volta in Italia

Delta Pictures e 3.0 Holding presentano in esclusiva assoluta per l'Italia, Anesthesia. Direttamente dal Tribeca Film Festival e con un cast stellare: Kristen Stewart e Glenn Close vi ammalieranno!

È un film di indiscutibile prestigio quello che Delta Pictures e 3.0 Holding presentano e distribuiscono in esclusiva assoluta. Anesthesia, lungometraggio dal cast stellare e presto disponibile in streaming su PopcornTv, è una perla rara che – finalmente! – regalerà emozioni anche al pubblico italiano.

Il volto, tenero e tormentato, rabbioso e in lacrime, di Kristen Stewart. Le sue braccia, le sue gambe segnate da cicatrici, conseguenza delle bruciature che si infligge. Il corpo fragile e ostinato di una giovane donna in lotta con una profonda e urlata solitudine.

Il volto, espressione di una bellezza non svanita con l'avanzare dell'età, di Glenn Close. La dolcezza e le temperie di una vita, di un amore vissuto intensamente, scritte sui lineamenti e sui gesti di un'anziana donna ancora innamorata.

Il volto, magnetico e seducente, di Sam Waterston. I suoi occhi e le sue parole che ipnotizzano, trasmettendo fiducia per la vita, nell'aula di una classe gremita di studenti o in una strada di notte frequentata da chi la vita la vive ai margini o la occupa in una rituale attività quotidiana.

Quelli interpretati da Kristen Stewart, Glenn Close e Sam Waterston sono solo tre dei numerosi personaggi che si incontrano in Anesthesia, film con il quale il regista, e soprattutto attore, Tim Blake Nelson ha partecipato nel 2015 al Tribeca Film Festival. Un film indipendente, a basso budget, che, negli Stati Uniti, ha avuto una distribuzione limitata nelle sale. Inedito in Italia, questo gioiello di recitazione, di osservazione di un luogo, New York, e dei destini dei personaggi che lo abitano, sarà presto disponibile in streaming su Popcorntv.

È un film circolare, Anesthesia. Termina, in attesa dell'epilogo che rimette in gioco le storie, come inizia. Con la scena di un uomo ferito (Walter Zarrow, che di lì a poco cominceremo a conoscere, professore di filosofia alla Columbia University, superbamente interpretato da Sam Waterston, ancora oggi indimenticabile nel ruolo del giornalista del New York Times inviato nella Cambogia in guerra in Urla del silenzio) che chiede aiuto suonando i campanelli di un palazzo. A soccorrerlo arriva Sam, uno dei personaggi che troverà spazio nella narrazione corale ideata da Tim Blake Nelson. Con l'espediente del tempo sospeso, del racconto che arretra per poi riavvicinarsi con un altro punto di vista alla storia là dove era stata interrotta, spostandosi di continuo tra un personaggio e l'altro come a costruire un puzzle, Tim Blake Nelson porta sullo schermo una galleria di figure piene di umanità. Ecco la studentessa  Sophie (Kristen Stewart). Ecco la moglie di Walter, Marcia (Glenn Close). Ed ecco, fra i tanti, il loro figlio Adam (lo stesso regista), la moglie malata di cancro e i due figli che trovano riparo nella marijuana da fumare sul tetto; la casalinga Sarah (Gretchen Mol) che combatte la solitudine, l'assenza del marito, una vita agiata ma senza desideri, ricorrendo all'alcol; l'avvocato Parnell (Rob Morgan) che ha una relazione con una collega e tenta disperatamente di salvare dalla dipendenza dalla droga, anche con metodi brutali, l'amico d'infanzia Joe (K. Todd Freeman)...

Anesthesia, titolo solo apparentemente misterioso, è in realtà la sintesi perfetta dello stato in cui si trovano tutti i personaggi, un limbo, un torpore che cercano, con aiuti diversi, di scrollarsi dalla mente e dal corpo. In tal senso, la regia di Tim Blake Nelson asseconda questa dimensione interiore, filmando gli ambienti newyorkesi come se fossero anch'essi in uno stato di anestesia, ovattati, storditi. Esemplare appare quindi l'immagine sfocata e notturna su cui si apre il film, e dalla quale emerge la sagoma, più che il corpo, indistinta e poi a fuoco, di Walter. Questo semplice e preciso gioco di luce rappresenta già tutto il senso del film, quello stare sempre in bilico, al tempo stesso dentro e fuori se stessi.