Appartamento ad Atene. Il film più premiato negli USA. Gratis solo su PopcornTV

Presto in streaming su Popcorn TV Appartamento ad Atene. Un film sconvolgente e imperdibile

«Voi Tedeschi dove andate?
Tutte le porte sono serrate
Con la punta del coltello
Suona, suona il campanello»

È con questa nenia, cantata con l'innocenza dei bambini ateniesi, che ci si può calare al meglio nelle atmosfere di Appartamento ad Atene, il film del 2012 di Ruggero Dipaola, nonché la pellicola italiana ad aver ottenuto il maggior numero di riconoscimenti negli USA in quell'anno (Phoenix Film Festival; WorldFest Houston Film Festival; Newport Beach Film Festival; Los Angeles Greek Film Festival; Woodstock Film Festival; Rhode Island Film Festival; Cleveland International Film Festival; St. Louis Film Festival; Palm Springs International Film Festival).

Presto disponibile – gratis e in streaming – solo tra i titoli di PopcornTV.

È il 1943. Ad Atene un appartamento viene requisito per ospitare un ufficiale tedesco. La famiglia è quella degli Helianos, una coppia di mezza età un tempo agiata, con un figlio di dieci anni, animato da melodrammatiche fantasie di vendetta, e una figlia di dodici.
Con l’arrivo del capitano Kalter (Richard Sammel, Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, Casino Royale e Taxxi), tutto è cancellato. Metodico, ascetico, crudele, il tedesco è un dio-soldato che impone il terrore.
E gli Helianos si sottomettono, remissivi. Sono servi, adesso, senza altra identità che la loro acquiescenza. La volontà dello straniero è il loro unico assillo: «Colazione alle sei, in salotto. Cena alle sette in punto. Pulizia quotidiana delle mie stanze. Cambio lenzuola ogni tre giorni» questi sono i diktat, imposti con un piacere che si fa fatica a separare dal sadismo.

L’appartamento li avvolge come un’epidermide. Poi, di colpo, l’assenza. Il padrone parte per la Germania, e i servi scoprono che la libertà non ha alcun senso, che la tortura continua. Quando Kalter torna, è un sollievo. Le stanze delle torture quotidinae riacquistano un senso e si ammantano di ambiguità, che è la chiave di volta che regge tutta l'impalcatura di Appartamento ad Atene. Variante filmica di un'analisi della sindrome di Stoccolma, la macchina da presa di Dipaola si sofferma con scrupolo e senza pietà per esaminare il complesso rapporto vittima-carnefice.
Il capitano torna, promosso di grado e cambiato: più gentile, indulgente. Di un’indulgenza che disorienta. Ma è un fragile equilibrio. Correnti sotterranee di odio agiscono in segreto e preparano un’agghiacciante vendetta.

Appartamento ad Atene presto su Popcorn TV. Intanto non perdetevi il trailer: