Il film iraniano candidato all'Oscar sotto accusa in patria: il regista avrebbe plagiato il documentario "All Winners, All Losers"
Asghar Farhadi, il regista premiato due volte con l'Oscar grazie a Una separazione e Il cliente, avrebbe rubato l'idea di Un eroe da una sua studentessa. È l'accusa che arriva dall'Iran a pochi giorni dalla cerimonia di premiazione degli Oscar 2022, dove Farhadi è in corsa (con È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino) per la statuetta al miglior film internazionale.
Un eroe, Asghar Farhadi ha rubato l'idea del film?
Vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2021, Un eroe racconta la storia di Rahim (Amir Jadidi), un padre divorziato finito in prigione per un debito che non è riuscito a ripagare. Durante un permesso di due giorni, l'uomo cerca di convincere il suo creditore a ritirare la denuncia in cambio di una parte della somma: ha infatti trovato una borsa contenente delle monete d'oro. Ma il loro valore si rivela inferiore a quanto pensasse e a quel punto Rahim cambia i suoi piani: restituisce il malloppo al legittimo proprietario sperando di passare per un benefattore e ridurre così la pena da scontare. Le cose, ovviamente, non vanno come previsto.
Farhadi non avrebbe preso questo spunto dalle "storie di persone comuni diventate improvvisamente famose per aver compiuto un gesto altruistico" che ha letto sui giornali, come spiega nelle note di regia. Una studentessa del regista, Azadeh Masihzadeh, ha presentato una denuncia contro il suo maestro, accusandolo di plagio: l'idea di Un eroe è stata "rubata" dal suo documentario All Winners, All Losers. Per giunta senza riconoscere la fonte originale o darle il giusto credito.
Masihzadeh è stata allieva di Farhadi al workshop tenuto dal regista al Karnameh Institute of Arts and Culture nel 2014. All'interno di questo corso ha girato All Winners, All Losers, un documentario di 45 minuti su Shokri, un uomo di Shiraz finito in prigione a causa di un debito non ripagato e capitato nella stessa identica situazione di Rahim: la fortuna di trovare un borsellino pieno di soldi e la ricerca del proprietario per restituire il denaro. Il doc è disponibile su YouTube.
Asghar Farhadi: Un eroe non è il primo caso di plagio?
Farhadi ha replicato alle accuse denunciando Masihzadeh di diffamazione. Entrambi i registi rischiano grosso. Se il giudice riterrà Farhadi colpevole di plagio, potrebbe essere costretto a risarcire Masihzadeh con "tutti i guadagni ottenuti dalla proiezione del film nelle sale o online" e persino ad affrontare il carcere. D'altro lato, se la Masihzadeh verrà riconosciuta colpevole di false accuse e diffamazione, rischia una pena detentiva fino a due anni e 74 frustate.
Il caso è segnalato dal magazine The Hollywood Reporter, che ha sentito la Masihzadeh, il suo avvocato e Sophie Borowsky, legale di Memento Production, la società co-produttrice francese di Un eroe. Tutto trova conferma: Farhadi ha in effetti tenuto un workshop al Karnameh Institute, ha assegnato agli allievi il compito di girare un doc sul tema del "restituire oggetti smarriti" e Masihzadeh ha presentato il suo film sul signor Shokri al regista e alla classe.
Da questo punto in poi, le versioni dei fatti divergono. Masihzadeh sostiene che poco prima dell'inizio delle riprese di Un eroe, Farhadi l'avrebbe forzata a firmare un documento in cui ha dichiarato di cedergli tutti i diritti sulla storia di All Winners, All Losers e che l'idea originale è la sua. I legali di Farhadi ritengono invece che la vicenda di Shokri era già di pubblico dominio perché apparsa sui giornali e che il regista l'ha semplicemente rielaborata adattandola a una citazione dall'opera Vita di Galileo di Bertolt Brecht. I compagni di corso di Masihzadeh sono divisi, mentre Negar Eskandarfar, la direttrice del Karnameh Institute, è dalla parte di Azadeh. Dopo che Masihzadeh ha reso pubblica la sua azione legale, Eskandarfar è stata contattata da un ex allievo del workshop che non ha mai denunciato Farhadi ma ritiene che il regista ha copiato il soggetto di un suo precedente film da un corto realizzato per il corso.
Foto: Lucky Red