Ancora una volta una pellicola tratta da un videogame si rivela un flop
Prendi un videogioco di grande successo, portarlo sul grande schermo e avrai un flop: è accaduto in passato con Super Mario, è ricapitato ora con Assassin's Creed. Ma se il film con il celebre idraulico in salopette blu e maglietta rossa era stato un insuccesso clamoroso anche al botteghino (basti pensare che negli Stati Uniti incassò solamente 21 milioni di dollari a fronte di una spesa di 48 milioni), il film di Justin Kurzel è riuscito comunque ad attirare il pubblico, ma non ha convinto per il modo in cui è stata raccontata la storia. Qualsiasi fan del videogioco sosterrà che uno dei suoi punti di forza è la trama. Ogni capitolo della saga di Assassin's Creed appassiona anche per la sua storia, per l'affascinante ipotesi che il DNA di ogni uomo contenga anche i ricordi dei suoi avi: ricordi che attraverso speciali macchinari vengono portati alla luce dando vita ad avventure fantastiche, in varie epoche storiche, con protagonisti degli assassini appartenenti ad una confraternita. Tutto ciò nel film viene ridotto al minimo per lasciare spazio ad un'azione continua ma non brillante (come ad esempio quella di Mad Max: Fury Road) e ad una serie infinita, addirittura stancante (per gli spettatori più che per gli stutman) esercizi di parkour.
Assassin's Creed: un cast di grande qualità
Ma non è solo la trama e la scelta di trasformare il film in una sorte di grande spettacolo di ginnastica a non convincere, anche la sceneggiatura (firmata da Michael Lesslie, Adam Cooper e Bill Collage) è al di sotto delle aspettative: i dialoghi a volte risultano essere troppo complicati e noiosi, soprattutto se si considera che la pellicola è destinata anche (ma non solo) ad un pubblico di giovanissimi che attraverso il computer o la propria console si sono avvicinati all'avvincente videogioco. Fortunatamente Assassin's Creed può contare su un cast di grande qualità che non può che far alzare il giudizio complessivo dell'intero film.
Innanzitutto il protagonista è Michael Fassbender, nel doppio ruolo di Callum Lynch (il protagonista della storia ambientata nel 2016) e Aguilar de Nerha (l'assassino che agisce nel 1492): l'attore irlandese in carriera ha interpretato diversi ruoli d'azione e nel film di Justin Kurzel mostra quella freddezza tipica del cinico e spietato killer. Ad affiancare Michael Fassbender ci sono due Premi Oscar: Marion Cotillard e Jeremy Irons rispettivamente nei ruolo della dottoressa Sophia Rikkin e Alan Rikkin, leader della Fondazione Abstergo. Così come l'attore irlandese, neanche Marion Cotillard e Jeremy Irons deludono le aspettative, mostrando ancora una volta al pubblico le proprie qualità.
Assassin's Creed: i film tratti dai videogiochi deludono ancora
Assassin's Creed è l'ennesima dimostrazione che realizzare un film di buona qualità basato su un videogioco è un'impresa tutt'altro che semplice. Fallirono Rocky Morton e Annabel Jankel nel 1993 con Super Mario, più di recente non hanno convinto neanche Tomb Raider, Final Fantasy, Tekken e Warcraft: L'inizio, ora anche Justin Kurzel con il suo Assassin's Creed non è riuscito nel compito di portare sul grande schermo le stesse emozioni che si provano sul piccolo giocando al celebre videogames. Un vero peccato, soprattutto tenendo conto del cast di grandissima qualità e del budget (circa 125 milioni di dollari) a disposizione del regista.
Michael Fassbender in un'intervista ha dichiarato che Assassin's Creed avrà dei sequel: ora c'è solo da augurarsi che i prossimi capitoli della saga siano migliori del capitolo uno. Non sempre nella storia del cinema il primo film è stato il migliore della serie, chissà se questo sarà anche il caso delle pellicole tratte dai videogiochi dell'Ubisoft. Trattandosi di Assassin's Creed, potrebbe essere quindi il caso di fare quell'atto di fede che caratterizza il protagonista e non cedere alla tentazione di abbandonare la serie cinematografica ancora prima che arrivino nelle sale i nuovi capitoli.
Voto: 5
Frase:
“La minaccia permane, finché il libero arbitrio esisterà. Per secoli abbiamo cercato di eliminare il dissenso: con la religione, la politica ed ora con il consumismo. Non è ora di tentare con la scienza?”
Fonte immagine di copertina: https://www.youtube.com/watch?v=WS1yOoIBDPg