Divertimento assicurato con Asterix e il regno degli Dei su Sky. Tutte le curiosità

Il film d'animazione è basato sulla diciassettesima storia a fumetti della serie Asterix, creata da René Goscinny e Albert Uderzo

Volete una serata all'insegna del divertimento? Sky Cinema Family vi propone la commedia all'italiana animata in verione 3d inscenata dai romani dal titolo Asterix e il regno degli Dei di Alexandre Astier e Louis Clichy, basato sui personaggi creati da  René Goscinny e Albert Uderzo.

Trama

50 avanti Cristo: tutta la Gallia è occupata dai Romani, ad eccezione di un piccolo villaggio di indomabili Galli che si oppongono valorosamente agli invasori. Esasperato dalla situazione, Giulio Cesare decide di cambiare tattica e, dato che il suo esercito non è riuscito a imporsi con la forza, prova a sedurre il nemico costruendo vicino al villaggio degli incivili barbari una lussuosa residenza romana, chiamata "la città degli dei". Non ha però fatto i conti con l'astuzia di Asterix e Obelix, che faranno di tutto per contrastare il suo piano. Di sicuro, durante tutto il film la magica pozione di Panoramix scorrerà a fiumi. Tranne per Obelix, naturalmente, che da piccolo è caduto nel pentolone con la pozione...

Abbiamo sentito spesso parlare di Asterix e Obelix, ma oggi andiamo a scoprire tutte le curiosità dell'esilarante pellicola d'animazione:

- Nonostante non sia la prima trasposizione dei fumetti di Asterix, questo film è il primo tentativo di far rivivere le avventure degli eroi mediante la computer grafica.

-Asterix e il Regno degli Dei riporta al cinema e in versione animata il noto personaggio dei fumetti nato dalla matita di Albert Uderzo e René Goscinny nel 1959.

-Tradotti in oltre 110 lingue e dialetti, i fumetti di Asterix hanno venduto (al 2014) complessivamente 355 milioni di copie e sono stati trasposti al cinema con 8 film in animazione e 4 in live action.

-Nella colonna sonora è presente la canzone dei Ricchi e Poveri “Sarà perché ti amo” che i francesi spesso associano agli abitanti della nostra penisola, un po’ come gli americani etichettano l’Italia con la canzone “Volare”.