Otto minuti di applausi per Sangue del mio sangue, il film del regista italiano Marco Bellocchio
Ha entusiamato il pubblico alla Mostra del cinema di Venezia il terzo film italiano in concorso, Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio.
Un film tra passato e presente a Bobbio, dove Bellocchio ha girato il suo primo lavoro, I pugni in tasca, un film che in molti hanno definito come il più "libero" del regista. Un commento a cui lui stesso ha risposto: «Nel momento in cui tu fai un film, in cui non ti poni il problema di quando uscirà e di dove andrà, è chiaro che è un privilegio non indifferente che per me poi si riflette nel piacere di farlo, probabilmente anche la libertà si vede anche sulle immagini. Quando invece devi rispettare dei tempi e un budget, gente che si è esposta, è diverso. Qui tutto è avvenuto regolarmente ma il basso costo è direttamente proporzionale alla libertà»
La storia di Sangue del mio sangue è ambientata nello stesso luogo ma in due momenti diversi, nel 1600 e ai giorni d'oggi. Narra di Federico, giovane uomo d'armi, sedotto come il suo gemello prete da suor Benedetta, per questo poi condannata e murata viva nelle antiche prigioni di Bobbio. Nello stesso luogo, secoli dopo, tornerà un altro Federico, sedicente ispettore ministeriale, che scoprirà che l'edificio è ancora abitato da un misterioso conte che vive solo di notte.
Nel film ci sono attori molto cari al regista, da Roberto Herlitzka, Lydiya Liberman, Alba Rohrwacher, Filippo Timi.
E come protagonista c'è il figlio Pier Giorgio Bellocchio, che ha parlato così della sua esperienza sul set: «È la fine, forse, di un percorso ventennale di collaborazione professionale e di un percorso umano. Questo mio film da protagonista conclude un percorso e apre una nuova strada».
Dopo l'anteprima a Venezia 72, Sangue del mio sangue arriverà nelle sale cinematografiche italiane proprio oggi, il 9 settembre, distribuito da 01 Distribution.