Berlino: tra Malick e Mr. Holmes

Il fallimentare film di Terence malick accanto a un Ian McKellen che funziona sempre

Molte le attese e alte le aspettative in questo nuovo giorno alla kermesse berlinese. Infatti oggi era il giorno di Terrence Malick con il suo Knight of cups e, come abbiamo detto, talmente era le attese per vedere la pellicola del regista americano che la delusione è stata altrettanto proporzionata. Anzi, cocente. Infatti la pellicola ormai mostra la corda di Malick edi questo suo modo ossessivo di fare film, meglio, di questo suo modo di raccontare una storia, avvolgendola nei meandri della sola sua mente, rendendo un intero film del tutto incomprensibile. È, e sarà così, che dopo questa accoglienza fredda ci sarà una levata di scudi in difesa di Terrence Malick, ma sta di fatto che Knight of cups è un film incomprensibile, caotico e narrativamente inconsistente, ma da far pensare che il regista texano sia ormai sull’orlo di una deriva che non si può permettere: la ricerca filosofica sull’esistenza umana è eccessivamente carica di simbolismi e concetti astrusi che non basta l’ermeneutica per poter decifrare il tutto. Inoltre, con questa prova, nella quale Malick ha avuto a disposizione un casta sontuoso (Christiane Bale, Cate Blanchette, Natalie Portman, Antonio Banderas), il regista americano ci manda a dire che lo spettatore è un nemico, un avversari oda sottomettere al regime della sua visione. Sarà, ma qui siamo sulla strada del precedente The Tree of Llife ma a chilometro lanciato e a Malick ormai chi lo riprende più. Il film ruota attorno alla storia di un attore, Rick, che mal sopporta il sistema hollywoodiano ma che cerca una nuova via per riscoprire i sentimenti, quelli veri, dentro di lui. Il film è architettato sulla base delle carte dei tarocchi, ma quanto fatica per stargli dietro.

Archiviato Malick oggi è passato anche Mr. Holmes, con uno spettacolare Ian McKellen, nei panni dell’ormai pensionato Sherlock Holmes. Il celebre detective del 221b di Baker Street è ormai nel suo buon ritiro del Sussex, dove si dedica all’apicoltura e agli studi di filosofia (così ce lo racconta il suo creatore, Sir Arthur Conan Doyle) ma, quando capita ancora riesce a risolvere qualche caso. Inoltre, McKellen dona l detective quell’aura di britannico distacco dalle cose come se non lo riguardassero, in più si diverte a vedere al cinema come è stato descritto facendo delle precisazioni, come il fatto di gradire il sigaro al posto della pipa. Film prodotto dalla BBC, e il tocco televisivo ogni tanto emerge, e realizzato da Bill Condon che si deve far perdonare la regia dei due ultimi film della saga di Twliight. Ma c’è ancora un po’ di penitenza da scontare.