Birdman trionfa agli Oscar

Serata che vede il film di Iñarritu portarsi a casa le statuette più importanti, seguito da Grand Hotel Budapest

Chi lo ha detto che quando si rimane in mutande ormai si è arrivati alla frutta? È successo sul palco degli Academy Awards al Dolby Theatre di Los Angeles, dove l’attore presentatore della serata, Neil Patrick Harris, grandissimo padrone di casa, si è presentato in un momento della serata con chiaro riferimento al film Birdman di Alejandro Gonalez Iñarritu, che alla fine è stato il trionfatore di questa edizione della notte degli Oscar con quattro statuette nelle importati categorie de: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia.

Diciamolo subito: la serata è stata, come sempre una perfetta macchina dello spettacolo, autocelebrativa, elegantemente irriverente, magnificamente condotta. È e rimane ancora la notte delle stelle. Inoltre si è trovato un nuovo padrone di casa, Neil Patrick Harris, veterano del grande e del piccolo schermo nonostante la giovane età, che si è dimostrato capace di far dimenticare il miglior matador delle serate degli Oscar, Billy Crystal, e chi si prenota ad accompagnare la premiazione della Academy per molte edizioni ancora.

Bravissimo a scandire i momenti salienti, inclusi quelli in cui, tra un gioco di dentro e fuori, si ricordano gli attori scomparsi quest’anno (e qui si vede la grandezza ecumenica di Hollywood quando passano le immagini di Virna Lisi ma si sono dimenticati di Francesco Rosi), e si gioca con le pellicole celebri parodiandole: motivo per cui Harris si è ritrovato in mutande con chiara allusione al film Birdman.

E se il film di Iñarritu è il vincitore della serata, l’altro film trionfatore, ma con statuette meno importa nit (quattro come Birdman) è Grand Hotel Budapest di Wes Anderson che vede assegnare il quarto Oscar a Milena Canonero.

Miglior attrice non protagonista è andato a Patricia Arquette per Boyhood di Richard Linklater, altro film dato tra i favoriti alla vigilia. Mentre per l’omologo premio maschile trionfa J.K. Simmons per Whiplah di Damien Chazelle, che vince anche per il miglior sonoro e il montaggio confermandosi come il film sorpresa della serata.

A bocca quasi asciutta American Sniper di Clint Eastwood, che si deve accontentare del montaggio sonoro, film preceduto da un turbine di polemiche che è una cosa, che si sa, non è molto amata dalla Academy.

La statuetta per miglior attore e attrice è andata rispettivamente a Eddie Redmayne per la sua immensa interpretazione ne La Teoria Del Tutto e a Julianne Moore per Still Alice.

Assenti dalla premiazione Gone Girl di David Fincher e Interstellar di Christopher Nolan che sembra che all’Academy non sia piaciuto per niente…alle volte la giuria degli Oscar ci indovina veramente.

Massimiliano Pisotnesi