L'attrice parla della morte del collega e di quando ha pensato che tale evento avrebbe messo la parola 'fine' al franchise di 'Black Panther'.
Lupita Nyong'o non riusciva a vedere un futuro per il franchise di Black Panther dopo la morte di Chadwick Boseman. L'attrice, infatti, temeva che, dopo la morte dello stimato collega, i film dedicati al Wakanda si sarebbero fermati per sempre. Una decisione che, se fosse arrivata, sarebbe stata comprensibile, anche se ciò non si è verificato, visto che arrriverà nei cinema Black Panther: Wakanda Forever, a partite dal 9 novembre.
Lupita Nyong'o temeva per il franchise di "Black Panther" dopo la morte di Chadwick Boseman
La star 39enne interpreterà, ancora un volta, Nakia nel sequel, Black Panther: Wakanda Forever. Di recente, in occasione della premiere europa del film del Marvel Cinematic Universe, Lupita Nyong'o ha confessato che, quando è morto Chadwick Boseman, non riusciva a concepire un eventuale futuro del franchise.
Come ricorderete, l'attore interpretava il ruolo dell'eroe principale, re T'Challa: Boseman si è spento nel 2020, dopo una battaglia privata contro il cancro. L'attrice ha dichiarato: "Quando Chadwick Boseman è morto, sembrava la fine. Non potevo immaginare di andare avanti e conosco Ryan (Coogler, regista) si sentiva allo stesso modo, come molti altri di noi".
Un modo per andare avanti
La star di 12 anni schiavo ha elogiato il regista per aver trovato un modo per andare avanti per la realizzazione del sequel che mette gli altri membri del cast al centro della narrazione.
Ha detto in merito: "Ha trovato un modo per abbracciare la verità su ciò che stava succedendo nelle nostre vite e porre domande su come andare avanti e ne ha fatto il soggetto di questo film".
E aggiunge: "In questo modo, ha dato la possibilità di soffrire, ci ha dato la possibilità di rendere omaggio e anche quella di andare avanti ed è l'unica cosa che devi fare quando qualcuno muore nella tua vita che significava qualcosa per te. Devi rivalutare perché è importante vivere".
Lupita, inoltre, ha rivelato di essere rimasta sbalordita dall'accoglienza ricevuta perr Black Panther, che è stato il primo film Marvel con un regista di colore e un cast prevalentemente di colore.
Ha spiegato: "Quando stavamo realizzando il primo Black Panther, sapevo che era speciale perché non avevo mai avuto nulla del genere. Dalla prima volta che Ryan me ne ha parlato, ho pensato, 'Non capisco come la Marvel abbia detto di sì a questo film". E afferma: "Sapevo che era speciale, ma non potevo prevederlo. L'atteggiamento viscerale che le persone provano nei suoi confronti, l'orgoglio che gonfia le persone di origine africana e la celebrazione della loro cultura".