L'ultimo film girato da Mantas Kvedaravicius prima di essere ucciso sarà a Cannes 2022

La selezione del Festival si arricchisce di "Mariupolis 2", il doc del regista lituano morto in Ucraina

La selezione ufficiale di Cannes 2022 si arricchisce di un film che Pierre Lescure e Thierry Frémaux definiscono "essenziale": Mariupolis 2 di Mantas Kvedaravičius. Si tratta dell'ultimo documentario girato dal 45enne regista lituano, ucciso sabato 2 aprile nel corso dei combattimenti a Mariupol. Kvedaravičius stava seguendo da vicino la guerra in Ucraina nella città della famigerata acciaieria Azovstal, ultimo baluardo del battaglione nazionalista di estrema destra Azov.

Cannes 2022, film di Mantas Kvedaravicius inserito in selezione

Classe 1976, Kvedaravičius ha realizzato due documentari, Barzakh del 2011 e Mariupolis del 2016, quest'ultimo presentato in anteprima a Berlino. Nel 2019 ha diretto il film di finzione Parthenon, selezionato alla Settimana della Critica di Venezia e risultato di una ricerca etnografica condotta a Odessa, Istanbul e Atene nel corso di tre anni. 

Mariupolis 2 è il seguito di Mariupolis, incentrato proprio sulla vita quotidiana dei cittadini del centro ucraino diventato già nel 2014 un campo di battaglia. Kvedaravičius è morto mentre tentava di lasciare la città. Il suo corpo è stato ritrovato dalla compagna ucraina Hanna Bilobrova, la quale è riuscita a salvarsi e a riportare in Lituania il materiale girato. Il film è stato quindi completato dalla montatrice Dounia Sichov.

Non ci sono informazioni precise sulla scomparsa di Kvedaravičius. Bilobrova ha fatto sapere al sito lituano 15min che le ferite presenti sul corpo del fidanzato testimonierebbero le torture che il regista avrebbe subito a Mariupol. Mantas sarebbe stato "rapito e brutalmente ucciso" da militari dell'esercito russo. Lo dimostrerebbe anche il fatto che i suoi vestiti sono stati ritrovati intatti e non c'era alcuna traccia di sangue nelle vicinanze.

A Cannes l'ultimo film del regista lituano morto in Ucraina

Nelle note di regia di Mariupolis 2, Kvedaravičius scriveva che l'aspetto più straordinario di Mariupol è che "nessuno dei suoi abitanti temeva la morte, anche quando era lì".

La morte era già presente e nessuno voleva morire inutilmente. Le persone si sostenevano l'un l'altra a rischio della propria vita. Fumavano e chiacchieravano in strada, nonostante le bombe. Non c'erano più soldi e la vita era diventata troppo breve per essere ricordata, così la gente si accontentava di quello che aveva e si spingeva oltre i propri limiti. Non c'era più né passato né futuro, non si giudicava, non si sottintendeva nulla. Era il paradiso all'inferno, le delicate ali della farfalla che svolazzavano sempre più vicine l'una all'altra, l'odore della morte nella sua dimensione cruda. Era il battito della vita.

Mariupolis 2 verrà proiettato a Cannes giovedì 19 maggio al Buñuel Theater e venerdì 20 all'Agnès Varda Theater. Nel frattempo, il corpo del regista è stato trasportato in Lituania, dove è attualmente in corso un esame forense: la procura generale del Paese baltico aprirà un'inchiesta ufficiale sulla morte di Kvedaravičius nell'ambito dell'indagine preliminare già avviata sui crimini di guerra e contro l'umanità in Ucraina.