Alla scoperta dei registi del futuro

Presentate le due sezioni competitive del festival di Cannes dedicate ai cortometraggi

Nell'attesa di conoscere, giovedì 13 aprile 2017, i film che comporranno la selezione ufficiale del festival di Cannes, che quest'anno festeggia un compleanno significativo, essendo giunto alla settantesima edizione (17-28 maggio 2017), la direzione dell'ancora oggi più importante appuntamento per il cinema mondiale ha annunciato i titoli delle due sezioni riservate ai cortometraggi. Spazi degni di nota, anche se quasi sempre tralasciati dai media, perché da essi potrebbero giungere cineasti del futuro. Nomi oggi sconosciuti, tutti da scoprire.

Saranno nove i cortometraggi in gara per ricevere l'ambita palma d'oro, scelti tra un impressionante numero di opere ricevute: 4843. Si tratta di otto lavori di finzione e uno di animazione in rappresentanza di undici paesi (uno dei testi è una co-produzione fra tre stati). L'Europa domina con cinque film. Due provengono dall'Asia (Cina e Iran), uno dall'America latina (Colombia) e uno dagli Stati Uniti. Tutto il continente africano e le cinematografie del mondo arabo sono assenti. Un vero peccato. Sulla fiducia per una cinematografia immensa come quella dell'Iran, attendiamo curiosi i quindici minuti realizzati da Alireza Ghasemi, autore di Lunch Time, suo secondo cortometraggio (con un terzo già completato). E sulla fiducia per un'altra cinematografia, sempre più in crescita, quella della Colombia, attendiamo Damiana di Andrés Ramirez Pulido, regista e produttore indipendente anch'egli al secondo lavoro, dove ritrae un gruppo di ragazze tenute sotto sorveglianza in una foresta. Quelle europee selezionate, sono cinematografie del Centro, del Nord e del vicino Est. Si va dalla Finlandia (che nel 2016 a Cannes sorprese con l'opera prima The Happiest Day in the Life of Olli Maki di Juho Kuosmanen) e dalla Svezia alla Polonia e alla Francia. Danimarca, Gran Bretagna e Grecia hanno invece prodotto A Drowning Man del regista danese di origine palestinese Mahdi Fleifel, veterano del cinema corto (il primo risale al 2003), sia di finzione sia documentario.

A presiedere la giuria dei cortometraggi, e anche quella della Cinéfondation (il concorso, giunto alla ventesima edizione e riservato a scuole di cinema di tutto il mondo, ospiterà sedici cortometraggi, selezionati tra i 2600 pervenuti), sarà Cristian Mungiu, uno dei registi di punta del nuovo cinema della Romania e un autore seguito con grande attenzione da Cannes fin dal suo primo lungometraggio Occident (2002, ma presentato nella sezione rivale della Quinzaine des réalisateurs, molte volte più lungimirante del festival). Nel 2007 Mungiu vince la palma d'oro con il rigoroso dramma politico e intimista 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni per poi tornare in competizione sulla Croisette nel 2012 con Oltre le colline, melodramma in sottrazione, e nel 2016 con Un padre, una figlia. Nel 2009 fu invece presentato a Un Certain Regard Racconti dell'età dell'oro, film a episodi con Mungiu autore di uno di essi.