David Heyman e Shannon McIntosh hanno presentato il nuovo film di Quentin Tarantino: C'era una volta a Hollywood
Tra i film più attesi nelle sale cinematografiche di questo 2019 c'è, senza ombra di dubbio, C'era una volta a Hollywood, la nona (e forse penultima) opera di Quentin Tarantino. La pellicola arriverà nei cinema italiani il prossimo 19 settembre (il 26 luglio uscirà invece negli Stati Uniti). David Heyman e Shannon McIntosh, i produttori di C'era una volta a Hollywood, hanno ora presentato il film in un'intervista rilasciata a Entertainment Weekly. Per prima cosa hanno specificato che non sarà incentrato su Charles Manson e sull'omicidio di Sharon Tate.
C'era una volta a Hollywood: il film non sarà su Charles Manson
“Il film incentrato su Charles Manson sull'omicidio di Sharon Tate? Questo è un grande fraintendimento da chiarire. È un film sulla perdita d’innocenza occorsa nel 1969 e legata ai fatti della famiglia Manson" hanno spiegato David Heyman e Shannon McIntosh.
“Si tratta della storia di tre classi sociali a Hollywood. C’è l’Alta Hollywood di Sharon, la stella in declino Rick e poi c’è Cliff, che vive molto fuori e con mezzi molto più umili di loro. Loro due dovranno reinventare se stessi, e a seconda di quanto riusciranno a farlo saranno in grado di determinare il proprio futuro. E' una storia raccontata in maniera molto particolare perché è Tarantino che guarda casa sua: nessun altro avrebbe potuto fare un film del genere" hanno poi continuato.
C'era una volta a Hollywood: i produttori presentano il film
I due produttori hanno poi parlato dei due protagonisti del film, Rick Dalton e Cliff Booth, interpretati rispettivamente da Leonardo DiCaprio e Brad Pitt. "Sono due persone che hanno avuto un passato insieme, sono potentemente leali l’uno nei confronti dell’altro. È un film sulla loro amicizia, sul potere dell’amicizia mentre intraprendono un viaggio insieme ma anche da soli".
David Heyman e Shannon McIntosh hanno poi parlato di Margot Robbie che interpreterà Sharon Tate: "Onorerà la memoria di Sharon, ha scavato a fondo in modo da consegnare la migliore interpretazione. Sembrava davvero Sharon. Rappresenta un’innocenza, e la perdita d’innocenza. Quella dolcezza, quella bontà e quella delizia che c’è anche nel cinema e nella vita".