Certain Women, quattro storie di donne e un film da non perdere

Diretto dalla regista americana indipendente Kelly Reichardt, in anteprima al festival Sguardi altrove di Milano. Poi uscirà in sala

Laura è avvocata e assillata da un uomo, Fuller, che sta rischiando di distruggere la propria vita per ottenere, invano, un risarcimento per un incidente subito sul lavoro. Gina e il marito Ryan hanno una figlia adolescente, con la quale i rapporti sono complicati, e stanno, per volere soprattutto della moglie, costruendo una casa recuperando anche le pietre rimaste della prima scuola eretta in quella città. Elizabeth è una giovane laureata in legge che accetta di insegnare in una scuola serale distante quattro ore di macchina dal posto dove vive. Jamie, nella stagione invernale, lavora in un ranch accudendo i cavalli in totale solitudine.

Quattro donne. Quattro storie. Quattro grandi attrici. Un film, Certain Women di Kelly Reichardt, che le racconta con crescente intensità in tre capitoli non dichiarati che hanno come elemento comune una regione del Montana, Big Sky Country, e il freddo, la neve, il ghiaccio così presente in ogni immagine da diventare non uno sfondo ma un vero e proprio personaggio. Certain Women è il film scelto dal festival internazionale delle donne Sguardi altrove di Milano per inaugurare la ventiquattresima edizione (12-19 marzo 2017). In seguito, in data ancora da definire, sarà distribuito nelle sale.

La regista americana indipendente Kelly Reichardt (tra i suoi lavori Wendy and Lucy, 2008, e Meek's Cutoff, 2010), molto apprezzata dai festival, ha realizzato con Certain Women un magnifico film sobrio, nitido, essenziale per sguardo e narrazione dipingendo quattro ritratti di donne colte in momenti di possibile cambiamento delle loro vite. Vite delle quali sappiamo poco. Eppure quel poco, che infine non è tale, è sufficiente per conoscerle grazie ad accenni, sfumature che aprono spiragli sul loro vissuto presente e passato. Hanno età differenti e il film non chiude le loro storie, lasciandole sospese. Storie di solitudini e indipendenza, e di scelte difficili. Laura (Laura Dern), protagonista del primo capitolo, potrebbe iniziare una storia d'amore proprio con Fuller (Jared Harris), come la scena finale lascia intuire. Gina (Michelle Williams), nel secondo capitolo, cerca istanti di pace dalla famiglia e dagli amici fumando una sigaretta, isolandosi con lo sguardo rivolto altrove (un gesto che caratterizza le quattro donne, che le unisce nella distanza). Jamie (la sorprendente Lily Gladstone) e Elizabeth (Kristen Stewart), nel terzo capitolo, che dà al film il crescendo definitivo, si incontrano per caso nell'aula del corso serale e trascorrono un po' di tempo insieme in un caffè ogni volta che Elizabeth viene per tenere la lezione. Reichardt alterna quei rituali con flash di Jamie nella fattoria con i cavalli e sospende ancor più il tempo quando Jamie decide di portare a cavallo Elizabeth al termine di una lezione (non si può non pensare al protagonista di Una storia vera di David Lynch che percorre le strade con un trattore). Se le lacrime scorrono, lasciamole scorrere. Reichardt inserisce tracce mélo, lì e nelle scene seguenti con Jamie che, alla notizia che Elizabeth non tornerà più, si mette in viaggio con il furgone per cercarla. Il suo volto, i suoi occhi suggeriscono/dicono un innamoramento che la tormentata Elizabeth fuggirà.

Kelly Reichardt, responsabile anche del montaggio, si è basata su tre racconti della scrittrice americana Maile Meloy, nata e cresciuta in Montana, per realizzare un film che vive di sguardi e silenzi, di slittamenti spazio-temporali e gesti e dettagli così minimi così immensi (a sostenerli, tutto il cast, con Laura Dern e Lily Gladstone fuoriclasse). Certain Women è un film da non perdere.