Christian De Sica: "Il politically correct è una stronzata, ma basta coi ruoli misogini e maschilisti"

"Se facessi oggi un film come quelli con Aurelio De Laurentiis produttore, mi arresterebbero", confessa l'attore

Un insolito Christian De Sica è passato all'edizione 2023 della Festa del Cinema di Roma. L'attore è apparso con Teresa Saponangelo in un inedito ruolo drammatico nel cast della commedia malinconica I limoni d'inverno di Caterina Carone. La regista, alla seconda collaborazione con De Sica dopo Fräulein - Una fiaba d'inverno, gli ha cucito addosso il personaggio di un ex professore divorziato, senza figli e pieno di rimpianti.

Christian De Sica oggi: basta misogini e maschilisti

In un'intervista concessa a Fulvia Caprara per La Stampa, Christian De Sica spiega di aver accettato questo progetto, al cinema dal 30 novembre, perché convinto dalla moglie ("senza Silvia, sarei un povero scemo", ammette) e perché "non se ne può più di personaggi negativi e vincenti". "Se facessi oggi un film come quelli con Aurelio De Laurentiis produttore, mi arresterebbero", confessa l'attore.

È una vita che faccio ruoli di misogini e maschilisti, d'altra parte si sa che si ride con il demonio, non certo con San Francesco.

De Sica racconta che "in Italia ci sono tante famiglie felici, ma nessuno le racconta, si preferisce sottolineare i lati oscuri e questo è sbagliato, sono convinto che le persone abbiano bisogno di eleganza, di positività, di film con William Holden e Audrey Hepburn, di commedie ottimiste come quelle di mio padre". 

Mi torna in mente Aldo Fabrizi e una sua battuta in cui diceva soddisfatto: "Oggi è domenica, c'è il pollo!". Ecco, quell'Italia lì, fatta di semplicità e gente umile, non la descrive più nessuno.

Christian De Sica: film del passato impossibili oggi

Oltre che stanco dell'anticonformismo a tutti i costi, De Sica non ne può più "di film americani a base di esplosioni e primi piani". 

E poi mi rattrista constatare che il nostro sia un Paese che dimentica in fretta e facilmente. Anni fa sono entrato in un bar con mio fratello Manuel, c'erano due ragazzi, uno ha detto all'altro: "Ma lo sai che anche il papà di Christian faceva l'attore?". In Francia non sarebbe mai successo, lì un vecchio attore di successo è considerato un idolo da venerare.

Resta il fatto che per De Sica il politically correct "è una stronzata" e che l'estremo rispetto verso tutto e tutti, l'evitare ogni possibile offesa, ha disinnescato la forza della comicità.

Siamo tutti castrati, solo Checco Zalone se ne frega e continua a far ridere. Se ripenso a certi trucchi, a certi travestimenti del passato, che ne so, tingermi la faccia di nero per interpretare un afro-americano... tutta roba diventata impossibile.