Il cinema in sala nel 2020: la fotografia di un disastro

Cinetel rivela i dati al botteghino dell'annus horribilis appena trascorso: se non fosse stato per "Tolo Tolo" di Checco Zalone la situazione sarebbe ancora più drammatica

Il 2020 è stato un anno terribile per tutti i settori, in particolare per quello dell'esercizio cinematografico. Cinetel, la società che rileva le statistiche del botteghino dell'intero mercato italiano, ha pubblicato i numeri: la fotografia è quella di un disastro. L'incasso complessivo è di appena 182,5 milioni di euro per un numero di biglietti staccati pari a circa 28 milioni. La diminuzione rispetto al 2019 è di oltre il 70%.

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L'emergenza sanitaria dovuta al Covid e le stringenti misure adottate dal governo per limitare il contagio hanno portato alla graduale e conseguente chiusura delle sale. I cinema sono rimasti con le saracinesche abbassate dall'8 marzo fino al 14 giugno e poi nuovamente dal 25 ottobre fino a tutt'oggi.

Nei mesi di aprile, maggio, novembre e dicembre non si sono registrati né incassi né presenze. Un vero peccato, perché gennaio aveva fatto segnare il terzo miglior risultato degli ultimi dieci anni e il quarto in assoluto superiore ai 100 milioni di euro dal 1995.

Il merito è di Tolo Tolo, uscito il giorno di Capodanno: la commedia di Checco Zalone è il primo incasso dell'anno con 46,2 milioni di euro. Un risultato inferiore soltanto a quelli di Quo vado? e Sole a catinelle.

Il secondo e il terzo migliore incasso del 2020 sono altri due titoli sempre italiani: Me contro Te - Il film (9,5 milioni di euro al botteghino) e Odio l'estate di Aldo, Giovanni e Giacomo, che ha incassato 7,5 milioni. Nel desolante quadro generale, almeno la produzione italiana ha registrato un incasso di 103,2 milioni di euro per un numero di presenze pari a più di 15 milioni di ingressi.

Cinema chiusi o aperti: "Non la sa nessuno"

Il proliferare delle piattaforme streaming e l'aumento esponenziale di episodi di ansia e depressione, sociopatie e danni psichici causati dai lockdown non fanno ben sperare per il 2021.

Mario Lorini, il presidente dell'Anec, fa sapere all'Ansa che "la data della riapertura non la sa nessuno". 

Stiamo sollecitando il Mibact a non rimanere per ultimi, evidenziando come sui luoghi di cultura, sale incluse, ci sia tanta attesa di ritorno. Noi siamo pronti, l'esperienza fatta nelle settimane post primo lockdown in cui siamo stati aperti lo dimostrano, possiamo garantire la sicurezza e immaginiamo già una campagna che spinga il pubblico alla sala.

La sala, secondo Lorini, resta "il centro emozionale, il luogo d'attrazione, il posto dove vedere un film". 

È un'immersione non ripetibile a casa o su un tablet e poi è uno spazio di aggregazione sociale e di presidio territoriale, tutti elementi che restano specifici dell'esperienza, unici, per quanto forse il futuro sarà di condivisione con altre forme di fruizione. Stiamo analizzando con grande attenzione quello che è accaduto in America per Wonder Woman 1984, un successo nelle sale aperte (il 35% del territorio) e in contemporanea su Hbo Max in base all'accordo Warner.

Foto copertina: Medusa Film/TaoDue Film
Foto interna: Medusa Film/Agidi