Clint Eastwood: dal western con Sergio Leone, all'America post 11 settembre:; un viaggio nella filmografia dell'attore e regista
"Con o senza cappello!"; questo è il famoso detto che ironizzava sulla non particolarmente varia gamma d'espressioni facciali di Clint Eastwood. La frase fu pronunciata da Sergio Leone; il regista romano era alla ricerca di una "maschera" e non di un attore, e perciò scelse l'attore statunitense, fino a quel momento perlopiù caratterista e comparsa, per interpretare il cowboy solitario in Per un pugno di dollari. Aprendo ad Eastwood le porte di una carriera formidabile, prima come attore tutto d'un pezzo di western e polizieschi, poi come regista nel corso degli anni sempre più raffinato e problematico. Carriera, dell'attore come del regista, che ripercorriamo.
Clint Eastwood, la filmografia degli esordi
Clint Eastwood ha sostenuto che deve buona parte della sua fama e della sua carriera a due persone; Sergio Leone e Don Siegel. Con Sergio Leone Eastwood girò, tra il 1964 e il 1966, i tre celeberrimi film che compongono la cosiddetta "trilogia del dollaro"; Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo. Con Don Siegel invece Eastwood girò tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta cinque film, tra cui meritano di essere ricordati il potente e contradditorio La notte brava del soldato Jonathan (1971), Fuga da Alcatraz (1979) e soprattutto Ispettore Callaghan - il caso Scorpio è tuo (1971).
Nella trilogia del dollaro è indimenticabile la sua silhouette con poncho, sigaro in bocca e cappello e il volto magnetico, mentre l'ispettore Callaghan offre a Eastwood l'altro ruolo più tipico e più iconico della sua carriera. Quello, cioè, del poliziotto tutto d'un pezzo, incazzato, dalle tendenze reazionarie (per alcuni, fasciste) e che non guarda in faccia a nessuno, nemmeno alle regole e alla correttezza, pur di condannare chi ha commesso crimini. Eastwood sarà Callaghan in altri quattro film (Una 44 magnum per l'ispettore Callaghan; Cielo di piombo, ispettore Callaghan; Coraggio...fatti ammazzare; Scommessa con la morte).
In generale, gli altri film interpretati da Clint Eastwood in quel periodo sono perlopiù o western o polizieschi che in qualche modo si legano ai due canoni proposti da Leone e Siegel. Da ricordare almeno la sua partecipazione nel 1976 all'ottimo esordio di Michael Cimino Una calibro 20 per lo specialista, un road movie molto "New Hollywood" che è anche un tenero inno all'amicizia virile.
Filmografia di Clint Eastwood regista: gli esordi
Spesso in qualche modo rispettando o rileggendo i canoni che lo hanno reso famoso, Clint Eastwood passa dall'altra parte delle barricata e diventa regista.L'esordio dietro la macchina da presa è il thriller drammatico Brivido nella notte (1971), mentre è del 1973 l'affascinante e quasi metafisico western Lo straniero senza nome. Nel 1976, il suo Il texano dagli occhi di ghiaccio è la ripresa dell'eroe solitario che Sergio Leone gli dipinse addosso una decina di anni prima e che, declinata in vari modi, sarà la vera costante della poetica dell'autore
Filmografia di Clint Eastwood regista, gli anni ottanta
Gli anni ottanta vedono diradarsi le prove d'attore per altri di Eastwood, che diventa sempre più regista e protagonista dei film da lui diretti. In Coraggio...Fatti ammazzare! "dirige" l'ispettore Callaghan, mentre nel poetico per quanto anche duro Honkytonk Man (1983) compare quello che sarà un altro tema tipico di Eastwood; la musica. Eastwood è anche musicista e spesso ha composto parte delle colonne sonore dei suoi film. La musica tornerà nel 1988 in un altro film importante per la sua carriera da regista, Bird, biografia del jazzista Charlie Parker. Film come Firefox (1982), Il cavaliere pallido (1985) e Gunny (1989) sono invece più tradizionali.
Clint Eastwood, filmografia degli anni novanta
Per Clint Eastwood gli anni novanta sono il decennio decisivo, quello in cui si smarca definitivamente dai canoni che lo hanno reso celebre e varia, diventando anche più spesso raffinato, gradualmente più problematico anche nella sua visione sociale e politica, pur tenendo sempre al centro un protagonista solitario, individualista e contradditorio. Sono le varie declinazioni di questo personaggio, in particolare se alle prese con dubbi e questioni etiche, che tra gli anni novanta e gli anni duemila caratterizzeranno il cinema di Eastwood.
E' un eroe solitario il cowboy protagonista de Gli spietati (1992), uno degli ultimi grandi western e malinconica elegia sul genere, così come lo è l'innamorato protagonista del lancinante I ponti di Madison County (1994). Le due vette di un decennio che vede anche la realizzazione di un mondo perfetto (1993), Potere assoluto (1997), Mezzanotte nel giardino del bene e del male (1997) e Fino a prova contraria (1999).
Filmografia di Clint Eastwood: film contradditori del nuovo secolo
Gli anni duemila si aprono con il buon Space Cowboys, che trasporta la narrazione western nello spazio, e soprattutto con Mystic River (2001), cupissimo thriller "di quartiere" che è tra le prime vere ricognizioni cinematografiche sulla società statunitense devastata dall'11 settembre. Debito di sangue (2002) è una divertente ripresa del poliziotto tutto d'un pezzo, ma è con Million Dollar Baby (2004) che l'eroe individualista eastwoodyano comincia a fare i conti con le proprie convinzioni.
Il "personaggio" dell'orgogliosamente conservatore Eastwood, simbolo di una certa America profonda e conservatrice, diventa preda di dubbi sulle proprie convinzioni e sulle proprie idee, messe in discussione e in questo modo metafora di una nazione che vede in crisi la propria autorappresentazione. In quest'ottica Eastwood affronta la tematica dell'eutanasia con Million Dollar Baby e del razzismo e dell'integrazione con Gran Torino (2009). Problematica è anche la doppia visione della battaglia di Ivo Jima, dal punto di vista statunitense e da quello giapponese, del dittico Flags of our Fathers e Lettere da Ivo Jima (2006), così come quello sulla giustizia in Changeling (2008).
L'ultimo decennio vede il cinema di Eastwood regista (mentre, esclusa qualche partecipazione ai suoi film e pochi altri esempi, l'Eastwood attore ha abbandonato le scene) ancor più sospeso tra esaltazione di certi valori e sguardo problematico su essi; o meglio, c'è l'esaltazione del singolo che fa con orgoglio il suo dovere - con la conseguente retorica -, e c'è una sottile critica al sistema che costringe, per così dire, il singolo ad una situazione che mette in crisi la sua interiorità. Discorso fatto con efficace ambiguità in J Edgar (2011), e con più retorica in American Sniper (2014) e Sully (2016), per quanto entrambi più ricchi di chiavi di lettura di quanto molti abbiano pensato.
Nel febbraio 2018 Clint Eastwood torna in sala con Ore 15,45 - Attacco al treno, oltre ad essere già al lavoro su The Mule, prossimo suo film