Il regista, produttore e attore Clint Eastwood: «Quando sono cresciuto io, quelle frasi non erano chiamate razziste»
Clint Eastwood pensa che cosiddetta "pussy generation" d'America debba farla finita (lui, per la precisione ha usato un meno elegante "just f–ing get over") con il "razzismo" di Donald Trump. Nel corso di un'intervista per Esquire pubblicata sul numero di mercoledì, l'attore, regista e produttore ha detto che la gioventà d'America — alla quale più volte si è riferito come "kiss-ass" e "pussy" generation — debba smettere di usare le parole razzismo - razzista con così tanta libertà.
Tutti quanti si stanno stancando segretamente del politicamente corretto ha dichiarato il regista. Siamo davvero una pussy generation. Ognuno cammina sulle uova. Vediamo le persone dire alle altre persone dire di essere razziste e cose di questo genere. Quando sono cresciuto queste cose non venivano chiamate razziste ha commentato Clint Eastwood.
Eastwood ha poi ribadito qualcosa che per lui, uno dei pochi vip schierati da sempre sul fronte Repubblicano, era quasi scontato. Ha infatti affermato di non essere affatto incline a supportare la candidata democratica Hillary Clinton se continuerà a mantenere invariato lo status quo. Dovrei stare dalla parte di Trump [...] lo sapete, perché lei ha dichiarato che seguirà le orme di Obama ha spiegato il regista.
Anche se Clint ha messo le mani avanti affermando che il suo non è un endorsment, l'irriducubile repubblicano, è ancora una volta la prima grande star a schierarsi in pubblico per Donald Trump. Al contrario Meryl Streep e molte altre celebrities sostengono compatte Hillary Clinton. Le elezioni presidenziali, negli USA, si giocano anche a Hollywood.