Dario Argento parla del remake di Suspiria: non me la sento di andare sul set

Finalmente anche Dario Argento ha detto la sua sul remake di Suspiria, girato dall'amico Luca Guadagnino

La notizia del remake di Suspiria aveva lasciato un po' tutti di stucco. Ma l'unica realzione che stavamo aspettano - e fin ora si era fatta attendere - era quella del maestro del brivido, Dario Argento.

"E' stata una lunga odissea. Dapprima lo ha acquistato un gruppo che si è messo in contatto con la Fox. Volevano affidare la regia a David Gordon Green. Jessica Harper, la protagonista di Suspiria, è la moglie di uno dei presidenti della Fox e mi ha rivelato che le sceneggiature erano bruttissime. Così i diritti sono tornati ai precedenti proprietari.

Tra di loro c'era Luca Guadagnino, che è anche un mio amico. Luca ha deciso di fare lui il film, non so con quanta consapevolezza. Secondo me non è adatto a questo genere. Adesso che Amazon è entrata nella produzione le riprese sono in corso. Luca sta girando vicino a Varese.

Tempo fa mi ha telefonato e mi ha invitato ad andarlo a trovare sul set. Ero pronto a partire, ma il giorno prima ho cambiato idea. Lui c'è rimasto male, ma non me la sento. Non so se vedrò il film, ma mi auguro che Guadagnino non ne faccia un massacro", ha detto il regista a un incontro.

Il suo segreto? Forse non lo sapremo mai: "Io racconto la mia parte oscura, i miei lati più brutali e nascosti. Racconto le mie profondità (...) La famiglia è l'origine di tutte le prigioni e pulsioni che oggi noi adulti abbiamo. I miei assassini sono accomunati dall'aver avuto problemi in famiglia" aggiunge il regista.

"Se dovessi scegliere il mio film migliore sarei in difficoltà. Per alcuni è Profondo Rosso, per alcuni Suspiria, per alcuni Inferno, film sull'alchimia che ho impiegato un sacco di tempo a scrivere. Altri preferiscono Phenomena, dove ho scoperto una Jennifer Connelly tredicenne. Tenebre è un altro dei film a cui sono più affezionato.

In origine in Suspiria volevo attrici più giovani, bambine, ma il distributore si oppose. Temeva che il film perdesse la sua forza. Allora ho scritto un film con dialoghi bambineschi e giochi infantili in esso. Ho fatto costruire porte più grandi per rievocare l'infanzia a livello inconscio", confessa infine il regista.