Deepwater - Inferno sull'oceano è stato presentato a Roma
Deepwater – Inferno sull'oceano esce il 6 ottobre ma il suo interprete Mark Wahlberg e il producer Lorenzo di Bonaventura lo hanno presentato a Roma.
La pellicola ricostruisce il disastro della Deepwater Horizon: al largo della Louisiana nel 2010 una piattaforma petrolifera scoppiò, causando uno dei più grandi disastri ecologici di sempre. Il film segue più che altro il dramma umano di chi rimase intrappolato in quell'inferno.
Wahlberg, per una volta, racconta che il fisico non conta nell'impegno richiesto: "In Louisiana mangiavo e bevevo come mi pareva, non ho fatto esercizio fisico, anzi Peter (Berg, il regista) voleva che mi appesantissi, e non c'è molto esercizio da fare su una piattaforma petrolifera!" .
La sfida è stata soprattutto mentale e psicologica, e in questo senso lo ha aiutato come consulente il vero Mike Williams, che per raccontare la sua vera terribile esperienza, ha richiesto agli autori del film la massima precisione.
Williams ha aiutato autori e attori, ma la compagnia petrolifera BP, prevedibilmente non è stata dello stesso avviso: "Avevo provato a contattarli, non ci hanno nemmeno fatto salire su una piattaforma, non ci hanno sostenuto affatto. Ma noi volevamo concentrarci sulle vite perdute, sul coraggio di quegli uomini e quelle donne, sul loro impegno per evitare l'eruzione, il blowout, e poi del loro impegno per fermarlo e per salvarsi la vita".
"Sono stati coraggiosi allo studio, quando hanno accettato di fare il film, tanto di cappello. Sono cresciuto guardando film così, con protagonisti gli uomini della porta accanto. Se i film più commerciali mi aiuteranno a fare questi film, va bene così. Mi piace che introduca lo spettatore in un mondo che è poco familiare. In mezzo a un mercato di supereroi, è bello presentare un film per adulti con un messaggio", ha detto Wahlberg, riferendosi alla Lionsgate.
Anche il producer Di Bonaventura sottolinea la particolarità di Deepwater: "Va contro le convenzioni attuali di Hollywood. La gente critica sempre Hollywood, ma qui abbiamo scelto storie vere e personaggi veri, con una grande performance di attori e troupe, abbiamo bisogno anche dell'aiuto di voi giornalisti per far conoscere film come questi e farne di più.
C'era la responsabilità di raccontare una storia vera, con l'aspetto umano delle vite perdute, era un obbligo morale narrarla al meglio. Bisognava bilanciare realtà e spettacolo, ma ce l'abbiamo fatta avendo questa missione come bussola".