Era il 1987 quando Dirty Dancing - Balli proibiti fece sognare un'intera generazione. Oggi, dopo 30 anni, la magia non è finita. E anche certe maledizioni non sono scomparse...
Nessuno può mettere Baby in un angolo.
E nessuno può mettere Dirty Dancing nel dimenticatoio. Dopo 30 anni dal suo debutto nelle sale cinematografiche, il più iconico dei film sul ballo e sulla danza continua a macinare ascolti da record a ogni sua replica in televisione. Tanto che al 2009 ha guadagnato oltre 214 milioni di dollari in tutto il mondo. E al di là del premio Oscar vinto nel 1988 per la Miglior canzone per (I've Had) The Time of My Life, è stato il primo film a vendere più di un milione di copie in home video. Quali sono i segreti che stanno dietro al successo intramontabili di questo film? Perché continua a far sognare gli spettatori di tutta Italia e dopo il remake, Dirty Dancing 2, ora si pensa anche di realizzare un remake?
Gli aspetti che forse non conosci sono molti: continua a leggere e probabilmente Baby continuerà a sorprenderti.
Dirty Dancing: la trama
Siamo nell'estate del 1963. La famiglia Houseman – il dottor Jake Houseman, la moglie Marjorie Houseman e le due figlie Frances "Baby" e Lisa Houseman – trascorre le vacanze nelle Catskill Mountains, in un villaggio turistico di Max Kellerman.
Frances "Baby" Houseman, la diciasettenne pupilla della famiglia, è la classica american girl, decisa a entrare al Mount Holyoke College per frequntare la facoltà di economia e successivamente accedere ai Peace Corps. La figlia che ogni genitore vorrebbe avere, insomma. Ma il bad boy è dietro l'angolo: si tratta di Johnny Castle che, insieme alla sua partner, Penny Johnson, lavora come maestro di ballo per gli ospiti dell'Hotel. Inutile aggiungere che il ritmo della danza (e l'aitante Johnny) catturano il cuore della giovane protagonista.
Penny è incinta e abortisce clandestinamente, rischiando addirittura la vista se non fosse stato per l'intervento del dottor Houseman. Un episodio che segna il rapporto tra Baby e Johnny: la prima ha finalmente la possibilità di sostituire la partner del secondo, ma a opporsi alla relazione c'è proprio del signor Houseman, che pensa – erroneamente – che il padre del bambino fosse stato il giovane ballerino.
Inoltre Johnny viene accusato di furto dai gestori dell'albergo (in realtà a rubare i portafogli dei clienti è una coppia di vecchietti) e Baby, quando scopre il malinteso, per scagionare Johnny da ogni accusa, dà al ragazzo un alibi inattaccabile, confessando che al momento del furto si trovava in camera con lei. Johnny viene così ugualmente licenziato, visto che gli era severamente vietato avere relazioni con gli ospiti. Ma nell'ultimo giorno di vacanza della famiglia Houseman, Johnny, ormai innamorato di Baby, ritorna nel villaggio turistico per rivederla, esibendosi in un ultimo scatenato mambo collettivo.
Dirty Dancing: le canzoni
Anche nel caso in cui tu non abbia mai visto il film, leggendo il breve riassunto della trama che trovi qui sopra, puoi capire come la narrazione sia molto scontata, per usare un eufemismo. La classica brava ragazza di una rispettabile famiglia americana si innamora di un aitante e fascinoso stallone, iniziatore ai misteri del sesso attraverso balli sporchi e impraticabili, ma che in realtà si rivela – e solo alla fine del film – un ragazzo sinceramente innamorato. Non proprio avanguardia cinematografica...
Eppure, nonostante la banalità della trama, la ricetta di Dirty Dancing - Balli proibiti è stata un successo. E uno degli ingredienti che hanno reso questo film intramontabile è la vincente combinazione di una colonna sonora da annali e di scene di ballo effettivamente ben coreografate e sapientemente costruite.
È quindi il caso di soffermarsi proprio sulle canzoni, che non sono state relegate solo a sfondo della storia d'amore tra Baby e Johnny ma che, al contrario, sono state uno dei punti forti dell'intera pellicola.
Il trittico delle migliori? Eccolo:
- (I've Had) The Time of My Life - Bill Medley e Jennifer Warnes
- Be My Baby - The Ronettes
- She's Like the Wind - Patrick Swayze
(I've Had) The Time of My Life è una canzone composta da Franke Previte, John DeNicola, e Donald Markowitz e cantata da Bill Medley e Jennifer Warnes. Fu composta appositamente per la colonna sonora del film ed è da notare che gli interpreti furono selezionati dai coreografi Kenny Ortega e la sua assistente Miranda Garrison: era il ballo, per una volta, a dettare il tempo alla musica! Ovviamente i riconoscimenti ottenuti dalla canzone furono numerosi, visto che raggiunse la posizione numero 1 nella Billboard Hot 100 e vinse: un Grammy Award nel 1988 come Migliore performance pop di un gruppo o duo; un Oscar per la migliore canzone nel 1988; e un Golden Globe per la migliore canzone originale.
La canzone ha avuto una seconda vita anche in tempi molto pù recenti, visto che il singolo The Time (Dirty Bit) del gruppo Black Eyed Peas è basato su un campionamento editoriale di questo brano.
Be My Baby è una canzone del 1963, scritta da Phil Spector, Jeff Barry, e Ellie Greenwich, eseguita dal terzetto femminile The Ronettes. La canzone nella versione delle Ronettes è alla posizione #22 della Lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone. Questa fu una delle canzoni più conosciute della sua epoca, e probabilmente ha avuto anche una grande influenza sulla produzione musicale successiva. Nel febbraio 2012, il ritornello della canzone è stato indicato come il più esplosivo di tutti i tempi dalla rivista NME.
Sapevi, invece, che She's Like the Wind è stata eseguita proprio da Patrick Swayze? Anzi, per la precisione fu scritta dallo stesso Swayze assieme a Stacy Widelitz. La canzone era stata composta in origine per la colonna sonora del film del 1984 Bulldozer, ma non venne più usata. Nel 1986, durante la produzione di Dirty Dancing - Balli proibiti, Swayze ha presentato ai produttori e al regista una demo del brano.
Dirty Dancing - Balli proibiti, il cast perfetto
Certamente la scelta del cast per il film fu un azzardo, perché, salvo poche eccezioni, vennero selezionati degli attori che erano per lo più sconosciuti al grande pubblico.
Fu proprio Dirty Dancing a far esplodere su scala internazionale la carriera di Patrick Swayze, che fino ad allora aveva ottenuto delle parti secondarie: nel 1983 fece parte del cast del telefilm La banda dei sette e nello stesso anno fu chiamato da Francis Ford Coppola per un piccolo ruolo in I ragazzi della 56ª strada, dove lavorò con altri promettenti e giovani attori come Tom Cruise, C. Thomas Howell, Matt Dillon, Emilio Estevez, Rob Lowe e Ralph Macchio. Nel 1984, invece, fu la volta del film d'avventura Alba rossa di John Milius, dove conobbe per la prima volta colei che sarebbe diventata la co-star di Dirty Dancing, Jennifer Grey.
Poi, come tutti sappiamo, l'ascesa inarrestabile. L'attore fu il volto di alcuni film di culto e fu in grado di mettersi alla prova nei generi più vari. Per esempio interpretando il fantasma Sam Wheat in Ghost - Fantasma, con Demi Moore e Whoopi Goldberg, film che gli valse un'altra candidatura al Golden Globe. Passando l'anno successivo al genere dell'action-thriller con Point Break - Punto di rottura, dove fu Bodhi, surfista dedito alla rapina delle banche che incontra sulla sua strada il poliziotto Keanu Reeves. Questi due film, in particolare, gli regalano lo status di celebrità e sex symbol, confortato dal titolo di "Uomo più sexy del mondo" conferitogli nel 1991 dalla rivista People.
La storia di Jennifer "Baby" Grey, invece, è l'esatto opposto. Perché dopo il successo esorbitante di Dirty Dancing la carriera dell'attrice si inabissò in un anonimato davvero sconfortante. Il suo è il classico caso in cui un attore non riesce a svincolarsi dal personaggio che gli ha regalato il massimo della celebrità. Così la Grey, negli anni successivi all'uscita di Dirty Dancing, ha preso parte solo a film per la televisione e di scarso successo. Le uniche eccezione alla mediocrità della sua carriera furono la partecipazione ad alcuni episodi della nota serie per il piccolo schermo Friends e al film del 2000 Bounce dove ha recitato al fianco di Gwyneth Paltrow e Ben Affleck.
Infine, tra gli attori del cast di Dirty Dancing, merita una veloce menzione anche Kelly Bishop, interprete della madre di Baby. La sua, infatti, è una fortunata eccezione: il film sulla danza più famoso di tutti i tempi non le diede una grande notorietà, anche se il suo era destinato a diventare uno dei volti più conosciuti del mondo dello spettacolo. Per la Bishop, infatti, la fama è arrivata solo nel 2000, quando ha interpretato il personaggio di Emily Gilmore, la sofisticata quanto invadente madre della protagonista Lorelai Gilmore (Lauren Graham) nella famosa serie televisiva Una mamma per amica.
Dirty Dancing | Due curiosità e una maledizione
La prima curiosità rigurda proprio il cast, che da semi sconosciuto ottenne un successo strepitoso. Ebbene, la coppia d'oro di questo fiulm sul ballo avrebbe potuto avere alcuni interpreti completamente diversi. Per il ruolo di Johnny, infatti, fu contattato inizialmente Val Kilmer, che però rifiutò il ruolo. Al posto della Grey, invece, le prime scelte della produzione furono: Sarah Jessica Parker di Sex & The City e la bellissima Sharon Stone!
La seconda curiosità, invece, riguarda il sequel di Dirty Dancing. Nonostante l'opportunità fosse molto ghiotta, Patrick Swayze si rifiutò di girare un Dirty Dancing 2, nonostante la cifra da capoguro che gli venne offerta: 6 milioni di dollari.
Infine la maledizione: nel superstizioso mondo dello spettacolo pare che circoli una voce secondo cui il film, nonostante l'enorme successo ricevuto, abbia portato molta sfortuna a chi vi ha lavorato. Qualche esempio? Innanzitutto la carriera della Grey, che, come detto poco sopra, naufragò e non si riprese mai più. Inoltre Patrick Swayze morì di cancro a soli 57 anni, un'attrice (Jennifer Stahl) fu uccisa e il regista e un altro attore morirono di aids. Il tutto senza dimenticare le sorti della Casa di produzione, che nonostante le cifre esorbitani raccolte al botteghino andò in bancarotta: la Vestron Video dopo il film sul ballo inanellò una serie di flop clamorosi che la portarono progressivamente sul lastrico.
Quando uno pensa che il ballo metta allegria...