Quanto emerge da alcuni documenti testimonia che il film fu boicottato dall'Academy
Talmente 'comunista', questo pensava il governo americano, da convincere la CIA ad intervenire e assicurarsi che l'Academy non prendesse in considerazione Don Camillo e Peppone per l'Oscar come miglior film straniero.
Il film italiano, nel 1953, fu così boicottato: è quanto emerso dai documenti che certificano l'ingerenza della Cia, visto il carteggio tra l'agenzia segreta e le maggiori case di produzione americane, tra cui la Paramount. Questo spiegherebbe come The Little World of don Camillo sia stato escluso dalla corsa alla statuetta: in un momento delicato come quello della guerra fredda, la pellicola era giudicata troppo di sinistra.
Gli Stati Uniti, a quanto pare, non potevano permettersi che il film vincesse, cosa che tra l'altro era stata già dimostrata in un libro pubblicato nel 2000, The Big Tomorrow: Hollywood and the Politics of the American Way. Anche per gli Oscar era troppo premiare un personaggio comunista che si confrontava con un prete, Don Camillo.
Quell'anno l'Oscar per il miglior film straniero fu vinto dal film francese Giochi proibiti (Jeux interdits), di René Clément, che trionfò al Festival del Cinema di Venezia con il Leone d’oro.
E pensare che invece Don Camillo era stato, in Italia, criticato dal Partito Comunista.