Dunkirk, il successo di Nolan grazie (anche) ai consigli di Spielberg

Il regista quattro volte Premio Oscar ha rivelato cosa ha detto a Nolan prima che iniziasse a girare il film

Tra i film più interessanti e ben riusciti che nel 2017 sono usciti nei cinema c'è sicuramente Dunkirk, l'ultimo lavoro del regista britannico Christopher Nolan. Il film ha avuto un successo planetario, tanto che ha incassato oltre 500 milioni di dollari (quasi 184 milioni negli Stati Uniti, più di 316 milioni tra Europa e resto del mondo), ma non è piaciuto solamente al pubblico, ma ha ricevuto anche vari apprezzamenti dalla critica. Tra i segreti del successo avuto da Dunkirk ci sono anche i consigli che Steven Spielberg, regista quattro volte vincitore del Premio Oscar, ha dato al collega Christopher Nolan. Consigli che lo stesso Spielber ha rivelato in un'intervista rilasciata a Variety.

Christopher Nolan: Dunkirk e i consigli di Steven Spielberg

D'altronde, dopo il successo avuto con il capolavoro Salvate il soldato Ryan, altro film ambientato durante la seconda guerra mondiale, Steven Spielberg può certamente essere considerato una voce autorevole per i film ambientati durante il conflitto mondiale. "Conoscendo e rispettando Chris come uno dei cineasti attuali più dotati di immaginazione - ha dichiarato nell'intervista Spielberg - gli ho consigliato di mettere la sua immaginazione in secondo piano, come feci io in Ryan, per dare la precedenza alla ricerca, in modo da cogliere questo dramma storico con autenticità".

Steven Spielberg e Salvate il soldato Ryan non sono come Christopher Nolan e Dunkirk

Dunkirk e Salvate il soldato Ryan, nonostante entrambi i registi abbiano messo in secondo piano la propria immaginazione, sono due film molto diversi dal punto di vista stilistico. Sempre lo stesso Spielberg ha spiegato le differenze e le analogie stilistiche delle due pellicole: "Il film non ha perso la sua forza, ha un inizio davvero terrificante, e più avanti ci sono sequenze terribili, insostenibili. Non volevamo competere con una cosa del genere, è una pietra miliare, ma mi sono reso conto che cercavo un tipo diverso di tensione. Avevo bisogno della suspense, e il linguaggio della suspense implica che non devi mai distogliere lo sguardo dallo schermo. Abbiamo costruito le nostre scene non sulla violenza o sul sangue, ma sul rischio fisico."