Dunkirk: la guerra secondo Christopher Nolan

L'evacuazione di oltre 300.000 soldati inglesi dalla costa francese, durante la seconda guerra mondiale, raccontata con l'inconfondibile stile del regista londinese Christopher Nolan.

Non aspettatevi di essere coinvolti in prima persona nell'azione - come avviene nelle scene dello sbarco in Normandia in Salvate il soldato Ryan - neanche quell'epicità presente in Fury, con i cinque militari americani e il loro carro armato capaci di fronteggiare un battaglione tedesco che sembra essere composto da un numero infinito di soldati. Christopher Nolan in Dunkirk ha scelto di raccontare in maniera molto diversa da Steven Spielberg e David Ayer la seconda guerra mondiale, limitando a solamente ciò che è necessario la narrazione di un fatto realmente accaduto. Basti pensare che di alcuni protagonisti del film non viene mai citato neppure il nome, elemento basilare per il coinvolgimento dello spettatore ma non necessario a fini narrativi.

La recensione di Dunkirk

È proprio questa ricerca dell'essenzialità, che non fa perdere il pubblico in elementi secondari che renderebbero più complicata la visione della pellicola, uno dei punti di forza di Dunkirk. Come da tradizione con il regista londinese (basti pensare ad esempio a Memento, Inception o Interstellar) è comunque necessaria una buona dose di concentrazione per non perdersi nella trama del film. O meglio, nelle trame. In Durkirk si intrecciano infatti tre storie, ambientate in spazi diversi (la terra, il mare, il cielo) e su assi temporali differenti: quello che avviene sulla spiaggia dura una settimana, la storia raccontata nel canale della Manica un giorno, quella tra il cielo dell'Inghilterra e la Francia una sola ora. È questa la vera e propria firma di Christopher Nolan nel film ed è questo un altro punto di forza della pellicola. 

Come detto in precedenza, il regista britannico ha sviluppato il proprio lavoro basandosi principalmente sull'essenzialità, una scelta che, per le ragioni sopra citate, si rivela più che azzeccata ma che penalizza la comprensione dei fatti realmente accaduti. Dunkirk è privo di quell'epicità che invece contraddistingue diversi altri film di guerra, come ad esempio il già citato Fury, eppure quello che è successo nel 1940 sulla costa francese è qualcosa di memorabile. L'operazione Dynamo è stata una delle più importanti azioni della seconda guerra mondiale: oltre 300.000 soldati furono evacuati da Dunkirk, da una vera e propria flotta di imbarcazioni civili, partite appositamente dall'Inghilterra nel maggio del 1940 mentre l'esercito tedesco avanzava sempre più sbaragliando le difese francesi. Il principale difetto del film di Christopher Nolan è proprio quello di non riuscire a rendere perfettamente l'idea della portata dell'operazione: non ci si rende conto della grande quantità di navi, barche, scialuppe di semplici cittadini inglesi che hanno partecipato all'evacuazione della spiaggia attraversando il canale della Manica, così come non si riesce a comprendere realmente il numero di militari (ben superiore a quello che lo stesso governo inglese all'epoca aveva previsto) tratti in salvo a Dunkirk. Cast e colonna sonora non hanno invece deluso le aspettative.

Per quanto riguarda l'aspetto sonoro, la scelta di affidarsi ad Hans Zimmer (vincitore tra l'altro del premio Oscar alla migliore colonna sonora nel 1995 per Il re leone) si è rivelata vincente: il compositore tedesco è stato in grado di ricreare quel clima di tensione presente realmente nella spiaggia francese. Il cast è invece composto per la maggior parte da attori britannici: non ha deluso l'esperto Mark Rylance mentre hanno stupido i quasi esordienti Fionn Whitehead e Tom Glynn-Carney. Al loro fianco ha lavorato anche uno dei migliori attori artisti inglesi: Tom Hardy, nel ruolo del pilota Farrier. In definitiva, Dunkirk è un film che consigliamo di vedere, sia agli appassionati del genere “guerra” che agli spettatori più restii ad avvicinarsi a questa tipologia di pellicole: Christopher Nolan racconta una storia molto nota in Inghilterra ma meno conosciuta in Italia e per questo da studiare anche nel nostro Paese. Vero che Dunkirk - film non riesce a mostrare la grandiosità dell'operazione di evacuazione avvenuta a Dunkirk – città, ma l'inconfondibile mano del regista sulla pellicola rende comunque l'intero spettacolo un evento da non perdere.

Voto: 7,5

Frase:
“Ben fatto ragazzi, ben fatto” 
“ma siamo solo sopravvissuti”
“E ti sembra poco?”