Si è spento, all'età di 95 anni, il decimo Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Ricevette anche un David di Donatello honoris causa
Si è spento oggi, venerdì 15 settmebre, Carlo Azeglio Ciampi - a pochi mesi dal suo 96esimo compleanno - a Roma, dove era ricoverato.
Nato a Livorno il 9 dicembre 1920, si laureò in Lettere alla Scuola Normale di Pisa nel 1941, per prendere poi una seconda laurea in Giurisprudenza. Carlo Azeglio Ciampi iniziò fin da 1946 la carriera in Banca d'Italia, prestando inizialmente servizio presso alcune filiali. ente di cui diventò segretario generale nel 1973, vice direttore generale nel 1976 e, infine, direttore generale nel 1978.
Il 13 maggio del 1999 venne eletto, in prima votazione, decimo Presidente della Repubblica Italiana. Ma la carriera politica, ovviamente, incominca molto prima. Durante la XIII legislatura è ministro del Tesoro nel governo Prodi (dall'aprile 1996 all'ottobre 1998) e nel governo D'Alema (dall'ottobre 1998 al maggio 1999) quando si trova a gestire il delicato passaggio dalla lira all'euro.
Carlo Azeglio Ciampi fu sempre ardente difensore del cinema e contribuì, in diverse fasi della sua vita, al rilancio della settima arte in Italia. Non è stato certo un caso se nel 2005 ricevette honoris causa il David di Donatello per la sua volontà di rilanciare la produzione nostrana.
In molti si ricorderanno ancora il discorso che il Presidente della Repubblica Ciampi tenne il 10 febbraio del 2004, in occasione della consegna dei Premi Vittorio De Sica.
Al cinema italiano voglio dire un "grazie!" collettivo. Il cinema italiano continua a crescere, a migliorare nelle sue articolazioni di settore, di importanza fondamentale per la Nazione, sia culturalmente, sia economicamente. I suoi problemi li conosciamo. Li sottolineate ogni volta che escono i dati sulle sale e sulla loro frequentazione, sulla diffusione dell'audiovisivo, che si avvale di sempre nuovi ritrovati tecnologici. Certo, i risultati più recenti non sono quali li speravamo. Però, sta di fatto che la creatività dei nostri autori e registi ci sta regalando bei film, racconti struggenti sulla nostra storia, recente e meno recente, spaccati della nostra vita sociale; dimostra di essere capace di indagare con lucidità sulle trasformazioni della società e della famiglia italiana; esprime vitalità e coraggio nell'affrontare le nuove sfide, quali l'integrazione degli immigrati, che sentiamo sempre più come una opportunità per crescere e per conoscere meglio le civiltà che ci sono vicine. E poi, tenuto conto della bassa congiuntura, della fase di stanca della nostra economia, non va tanto male. Vedo molti giovani che entrano a lavorare con competenza e con passione nel cinema, come sceneggiatori, autori, attori, registi.
Non sapremmo dire se il cinema italiano è proceduto e procederà secondo la direzione che aveva immaginato Carlo Azeglio Ciampi. Ma se non devierà dalla giusta traiettoria, ci piace pensare che un po' del merito sia anche suo.