Egitto e Marocco censurano il film Exodus: Dei e re

Il film di Riddley Scott intitolato Exodus: Dei e Re, pare contenga inesattezze storiche

Le inesattezze storiche sono una piaga nel cinema, soprattutto nei film storici, ma questa volta sembra che il film della Fox, Exodus: Dei e Re abbia proprio esagerato tanto che l’Egitto ha deciso di vietare il film nel suo paese.

Dopo il caso di censura che la Corea del Nord aveva cercato di mettere in atto contro gli americani, cercando di convincere la Sony a non rilasciare nelle sale “The Interview”, arriva la notizia di una ulteriore censura ai danni di una pellicola americana.

Exodus – Dei e Re (clicca quì per vedere il trailer), il nuovo colossal biblico di Ridley Scott, uscito in larga parte dei più importanti mercati internazionali, non uscirà in Egitto, dove doveva invece arrivare per Capodanno.

La BBC rivela che il Exodus – Dei e Re è stato bandito dalle sale cinematografiche egiziane. E' in virtù della sua inesattezza storica che il consiglio di censura egiziana ha deciso di censurare la pellicola: gli antichi egizi non avrebbero mai usato schiavi ebrei per costruire le piramidi e la separazione delle acque del Mar Rosso sarebbe stata causata da un terremoto e non da un atto divino.

Ecco altre inesattezze presenti nel film:

-durante la divisione del Mar Rosso Mosè tiene in mano una spada, come un guerriero. INVECE aveva in mano un bastone;
-la divisione del Mar Rosso avviene tramite uno tsunami (Scott ha voluto usare delle cause naturali per spiegare i miracoli, ndr.). NELLA BIBBIA il Mar Rosso è stato diviso grazie a un miracolo di Dio attuato tramite Mosè.

Salvo nuove censure, la pellicola dovrebbe arrivare nel nostro paese il prossimo 15 gennaio 2015.

A pochi giorni dalla notizia della censura del film Exodus: Dei e Re in Egitto, si aggiungono alla lista di paesi che si oppongono alla distribuzione anche il Marocco e gli Emirati Arabi. 

Ma le critiche non sono mancate neanche oltreoceano. In America, dove Exodus ha già incassato 39 milioni di dollari a soli due settimane dall’uscita nelle sale, le polemiche riguardano l’interpretazione affidata ad attori di colore per i ruoli di schiavi e ladri, mentre i ruoli di Mosè e dei faraoni egiziani ad attori bianchi.

Il divieto sembrerebbe non essere ufficiale ma di sicuro ha incoraggiato il mercato pirata tanto che, secondo fonti locali, la pellicola circola già in rete con sottotitoli in arabo.