Emoji - Accendi le emozioni: mai nessuna app è stata così noiosa

Del film d'animazione della Sony Pictures Animation si salvano solamente i doppiatori di primissimo livello

Se nel 2016 Inside Out ha vinto sia il premio Oscar che il Golden Globe come Miglior Film d'Animazione (oltre che ricevere diversi altri riconoscimenti in tutto il mondo) è perché i registi Pete Docter e Ronnie del Carmen hanno saputo creare qualcosa di unico, di originale, che non si era mai visto prima: un geniale viaggio nella mente di Riley, una normale ragazzina di undici anni del Minnesota, che, come ogni altra adolescente, prova mille emozioni diverse che, nel film, sono rappresentate da simpatici ometti colorati (Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto). Il film è divertente, mai banale e sa rivolgersi ad un pubblico di ogni età. Se Emoji – Accendi le emozioni non avrà certamente il successo avuto da Inside Out è invece proprio perché è privo di tutte le caratteristiche precedentemente descritte della pellicola della Pixar.

Inside Out - Emoji: il paragone non regge

La Sony Pictures Animation ha provato a creare il proprio Inside Out, sostituendo il viaggio all'interno della testa di Riley con quello all'interno dello smartphone di Alex, un adolescente alle prese con la propria prima cotta e con un telefono che non funziona come dovrebbe. Potrebbe bastare questa differenza tra i due film d'animazione per far storcere il naso, se non addirittura bocciare Emoji – Accendi le emozioni. Invece, purtroppo, di elementi che non convincono affatto nella pellicola diretta da Tony Leondis ce ne sono anche molti altri. Partiamo dalla storia: Emoji – Accendi le emozioni, a differenza di quanto suggerisce il titolo, le emozioni non le accende mai. Quello che viene narrato è un racconto banale, che forse potrebbe anche piacere ad un pubblico di giovanissimi, ma che di certo non divertirà né i teenagers, né gli adulti, ovvero proprio chi quegli smartphone e quelle app che si vedono nel film le usa tutti i giorni. Bocciato anche il protagonista: la vivace app Gene, che cavalca l'uccellino di Twitter, che cade nella scatola di Dropbox e interagisce con le altre app presenti nell'apparecchio. Gene dovrebbe avere il ruolo di Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto in Inside Out, ma non ne è all'altezza e non ne ha la stessa vena comica, oltre a non saper neanche emozionare in ugual modo.

Emoji - Accendi le emozioni: doppiatori di primo livello

E pensare che la versione originale di Emoji – Accendi le emozioni può contare su un cast di doppiatori di primissimo livello, da Patrick Stewart a Christina Aguilera, passando per Sofia Vergara, T. J. Miller e James Corden: un team che avrebbe certo meritato un film di tutt'altra qualità. La versione italiana può invece contare sulla grande esperienza di Roberto Gammino (che ha partecipato al doppiaggio di film come Pulp Fiction, J. Edgar e Gravity, ma anche a serie TV di successo come Friends, Il Trono di Spade e Shameless) e i celebri conduttori di Radio Deejay Federico Russo e Marisa Passera. Tra una battuta scontata e l'altra, risulta ben presto evidente che la parte più divertente non c'entra con il film della Sony Pictures Animation, ma è il cortometraggio che lo precede: Puppy! Emoji – Accendi le emozioni non è quindi un film che consigliamo, il mondo dell'animazione ha dato alla settima arte contributi ben più importanti e di rilievo del film di Tony Leondis.

Voto: 3

Frase:

“Nessuno può lasciare il telefono, cancellateli!”

Fonte immagine di copertina: facebook.com/EmojiIlFilm