Eva, il dramma erotico con Isabelle Huppert

Benoit Jacquot realizza un nuovo adattamento del romanzo di James Hadley Chase con Isabelle Huppert femme fatale

Eva, il nuovo film del regista francese Benoit Jacquot, ha raccolto numerosi dissensi alla 68° edizione del Festival di Berlino, dove è stato presentato in anteprima. Ora arriva nelle sale italiane e il pubblico è attirato dalla presenza di Isabelle Huppert, un’attrice di grande talento che ispira ormai una certa fiducia. Ma in questo caso le aspettative non sono soddisfatte. Ispirato all’omonimo romanzo di James Hadley Chase, Eva racconta la storia di Bertrand, un giovane affascinante che lavora come badante per un anziano autore teatrale. Si sente un fallito, ma l’occasione di cambiare vita per sempre arriva prima di quanto se l’aspetti. Il suo assistito muore all’improvviso mentre fa il bagno, lasciando il suo ultimo manoscritto sul tavolo. Bertrand lo prende facendo credere a tutti di averlo scritto lui. Inizia così una importante carriera nel teatro, fino a quando la fidanzata e il produttore cominciano a pressarlo per avere una sua nuova opera. Il ragazzo prova disperatamente ad inventare una storia, ma le parole non sembrano voler collaborare, almeno fino all’incontro con Eva, una sensuale prostituta d’altro bordo che cattura la sua attenzione. Il film gioca sull’illusione, ingannando il pubblico tra realtà e fantasia. Eva esiste davvero o è frutto della fantasia di Bertrand, alla ricerca di una ispirazione per un nuovo spettacolo teatrale?

Eva: un film erotico ma confuso

In alcuni momenti Eva sembra ricordare la trama di Ruby Sparks, la commedia indie con Paul Dano che, nei panni di uno scrittore di successo, immagina una ragazza sulle pagine di un libro e questa si materializza nella vita reale diventando la sua affascinante e divertente fidanzata. I toni di Eva però sono totalmente diversi e lontani dalla commedia. E, mentre la produzione americana di Jonathan Dayton e Valerie Faris è stato applaudito da pubblico e critica, il film francese non convince. Nel 1962 il regista Joseph Losey aveva già realizzato un adattamento cinematografico del medesimo romanzo, ma Jacquot ha voluto proporre una nuova versione di cui forse nessuno sentiva il bisogno. Eva vuole essere un film erotico e intrigante, ma la sceneggiatura è debole e la narrazione risulta confusa e superficiale. “Con Eva quello che mi ha interessato fin dall’inizio è che i due protagonisti non sembrano definiti una volta per tutte, sono mobili ed entrambi doppi: tutti e due hanno un segreto, forse un’altra vita, una vita nascosta” ha detto il regista durante la conferenza stampa del film a Berlino.

Eva: Isabelle Huppert femme fatale 

Isabelle Huppert è, come sempre, molto sensuale e ammaliatrice, soprattutto visti gli outfit che sono stati scelti per questo suo personaggio. Parrucca corvina con un taglio di capelli alla Cleopatra, pizzi e trasparenze tra i capi di abbigliamento, e un trucco molto accentuato, sottolineano il suo fascino nonostante l’età avanzata. Come lei stessa ha affermato “ho seguito le indicazioni di Benoit Jacquot e della costumista, che mi ha fornito un aiuto essenziale. Eva è un personaggio atipico, è sensuale, misteriosa, ma anche dotata di grande senso pratico. Quello che mi sta a cuore era restituirne tutta l’ambiguità”. Ma la sua presenza non basta per salvare il film, poichè la scrittura approssimativa non permette nemmeno a lei di esprimersi al meglio. In più di una scena, quella che dovrebbe essere una tensione erotica tra Eva e Bertrand si riduce ad una noia a tratti ridicola, che ruba qualche risata, piuttosto che un brivido di eccitamento. Jacquot realizza un film confuso, pretenzioso e piatto, che procede a fatica con un ritmo monotono e monocorde. 

La disinibita e provocante Eva, invece, sembra riproporre il ruolo di Isabelle Huppert in Elle, il più recente film di Paul Verhoeven che, a differenza di questo, si è rivelato un successo di pubblico e critica. "Una donna enigmatica, che mi ha affascinato subito. Da quando Jacquot mi ha fatto leggere il libro di James Hadley Chase, mi sono innamorata dell'indolenza di lei, che contraddice la grande energia adoperata per manipolare gli altri. È un archetipo dei noir anni Cinquanta. Ma è anche un archetipo femminile, in assoluto” ha sottolineato l’attrice, aggiungendo: “Ad accomunare Eva ed Elle è soprattutto la solitudine, ma anche la forza interiore”. La femme fatale è stata sempre una costante nella carriera della Huppert. Si potrebbe dire che l’attrice abbia costruito la sua identità professionale intorno a questa figura di donna sexy e ipnotica. Il suo magnetismo è qualcosa di naturale e, per questo, ha sempre conquistato il pubblico a prescindere dal film. “Eva ha l'aria da femme fatale, ma in realtà non vuole affatto esserlo; è l'altra faccia della medaglia. Dopo aver letto il libro e lo script, ho cercato di immedesimarmi nel personaggio e ho capito che Eva incarna un certo tipo d’amore” ha detto la Huppert. La cornice intorno a lei tuttavia non funziona. 

Eva: nel cast anche Gaspard Ulliel e Julia Roy

Gaspard Ulliel è abbastanza a suo agio con il proprio personaggio e c’è una buona alchimia sia con la Huppert, sia con Julia Roy che interpreta la sua fidanzata. Gli ambienti sono in gran parte freddi e asettici, come stanze di albergo impersonali e paesaggi innevati deserti, in cui i protagonisti non sono distratti da altro, ma si concentrano su un malessere interiore provocato da motivi diversi, con un comune denominatore. Ma Eva è un racconto sconnesso e non riesce a raggiungere un risultato finale soddisfacente per una serie di errori che riguardano la messa in scena, la regia e la scrittura. Nonostante i protagonisti affascinanti la dimensione che si crea è scialba e paralizzata. Forse un film di questo tipo avrebbe funzionato meglio nelle mani di un regista come Roman Polanski o David Lynch, ma Jacquot non si è rivelato all’altezza, pur tornando a lavorare con Isabelle Huppert dopo aver realizzato Villa Amalia nel 2009. Eva è un dramma erotico, manifesto del “vorrei ma non posso”, ma forse era meglio rimanere legati ad uno stile più tradizionale, quando la sperimentazione solo accennata resta incompleta e inconsistente. Il film francese è nelle sale italiane dal 3 Maggio 2018 per una distribuzione Teodora Film. 

Voto: 5