Familiar Touch di Sarah Friedland è il caso di Venezia 81: trionfo e dedica al popolo di Gaza

La regista, premiata per la sua acclamata opera prima, ha denunciato il genocidio israeliano "come artista ebrea americana"

L'edizione 2024 della Mostra del Cinema di Venezia si è chiusa con il Leone d'oro assegnato a La stanza accanto di Pedro Almodóvar (nelle sale italiane dal 5 dicembre), ma a strappare applausi al pubblico in platea e a quello a casa è stata soprattutto Sarah Friedland, la giovane autrice di Familiar Touch. L'intenso debutto della regista ebrea statunitense, classe 1992, ha fatto incetta di premi, ma non solo.

Sarah Friedland, Biennale Venezia è finalmente politica

Dopo il plauso unanime della critica internazionale, Familiar Touch ha vinto per la migliore regia e per la migliore attrice (la protagonista Kathleen Chalfant) nella sezione Orizzonti. Non solo: il film è stato premiato con il Leone del futuro - Premio Venezia opera prima "Luigi De Laurentiis", che stacca un assegno da 100.000 dollari (unico premio in denaro della Mostra) al miglior film d'esordio presentato nelle selezioni ufficiali del Festival. Dal palco, Friedland ha colto l'occasione per rivolgere un appello alla politica e al mondo del cinema: la dedica del premio alla popolazione di Gaza e alla lotta del popolo palestinese per la liberazione.

Accetto questo premio nel 336° giorno del genocidio di Israele a Gaza e nel 76° anno di occupazione. È nostra responsabilità, come registi, utilizzare le piattaforme istituzionali in cui lavoriamo per affrontare l'impunità di Israele sulla scena globale.

Già coautrice (insieme a Rami Younis) del documentario Lyd che ripercorre la storia dell'antica città palestinese dal 1948 in mano israeliana dopo il massacro dei suoi abitanti, Friedland ha condannato senza mezze misure le azioni del governo Netanyahu e dell'esercito israeliano: l'unica a farlo apertamente (insieme al regista palestinese Scandar Copti, che ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura di Happy Holidays) in chiusura di kermesse.

Familiar Touch, Sarah Friedland racconta l'invecchiamento

Pochissimi media hanno riportato l'acceptance speech di Sarah Friedland, nonostante gli applausi scroscianti ricevuti nella Sala Grande del Palazzo del Cinema. Prodotto da Alexandra Byer e Matthew Thurm, Familiar Touch è definito dalla sua autrice "un film di (tarda) formazione". La storia è quella di Ruth (la bravissima attrice di teatro Kathleen Chalfant), una donna ottantenne affetta da Alzheimer che sta per essere condotta dal figlio in una casa di cura per anziani. Nel corso della sua "transizione" a questa nuova vita, l'anziana dovrà affrontare il mutare della sua memoria e dei suoi desideri, il rapporto conflittuale con sé stessa e le persone che la assistono.

È un film sincero, poetico e toccante Familiar Touch, complice il potente realismo della narrazione che non sfiora mai le corde del patetismo e del ricatto emotivo. Friedland ha girato la sua opera prima in una reale comunità di pensionati con assistenza permanente in California. La struttura si chiama Villa Gardens e i residenti e lo staff hanno partecipato alle riprese sia come cast che come troupe. "Le storie di anziani sono periferiche nella nostra cultura, come se desiderio, sogni e autonomia decisionale decadessero molto prima dei nostri corpi e delle nostre menti", spiega nelle note di regia.

Ho iniziato a scrivere Familiar Touch poco dopo la morte di mia nonna, che aveva vissuto per molti anni con la demenza senile. Alla fine della sua vita sono rimasta turbata dal fatto che la mia famiglia avesse pianto preventivamente la sua morte. L'erosione della sua precisione linguistica li aveva spinti ad affermare che 'non c'era più', e tuttavia il suo senso di sé si esprimeva attraverso il corpo, per esempio picchiettando a ritmo e canticchiando. Sei anni dopo ho iniziato a lavorare come badante per artisti newyorkesi con problemi di memoria. Ho imparato non solo a leggere il corpo dei miei clienti, ma anche a configurare il mio per sostenere la loro identità sociale. Certi giorni mi trattavano come badante, altri come una nipote o un'amica. Ho fornito loro l'intimità di cui avevano bisogno attraverso gesti e tocco. Attingendo alla mia formazione di coreografa e regista di danza, Familiar Touch è raccontato attraverso la coreografia precisa e quotidiana di Ruth, la nostra protagonista, e il linguaggio fisico dell'assistenza.

Familiar Touch è una produzione indipendente di Rathaus Films e Go For Thurm: in attesa del trailer e di capire come e dove vederlo in Italia perché non ha ancora un distributore, tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul profilo Instagram ufficiale del film. Per chi è a Roma, il film viene presentato venerdì 13 settembre alle ore 18 (con replica sabato 14 alle 11) al Festival de Film di Villa Medici, l'Accademia di Francia a Roma.

Foto copertina: RaiPlay
Foto interna: Rathaus Films