IRA, terrorismo, proteste, alcolismo, mafia: sei mai stato in Irlanda? Al cinema?
La verde Irlanda: pascoli smeraldo, dolci colline, castelli che emergono dalle brume del medioevo. Eppure, quando si parla di cinema, l'Irlanda è spesso rappresentata in modo molto lontano dalla patria di allegri e saltellando custodi di pentoloni d'oro. Se cerchi un film che sia storicamente attendibile, preparati a fare conoscenza con elementi come la questione irlandese, le battaglie per l'indipendenza dell'Irlanda, IRA, il terrorismo irlandese e altre cosucce per nulla amene.
Per partire dai cosiddetti film famosi, incominciamo da Hunger, pellicola del 2008 diretta da Steve McQueen, vincitore della Caméra d'or per la miglior opera prima del 61º Festival di Cannes e dell'European Film Awards per la miglior rivelazione - Prix Fassbinder 2008. Ti avvisiamo fin da ora: il film è un film drammatico. Ricostruisce il trattamento riservato ai prigionieri politici nel carcere di Long Kesh in Irlanda del Nord. Il film descrive l'agonia di Bobby Sands appartenente alla Provisional IRA, che per ottenere il riconoscimento di prigionieri politici per i membri dell'IRA, dà vita a uno sciopero della fame in cui lui stesso perderà la vita. Prima di ricorrere a questa misura estrema i carcerati avevano anche messo in atto la blanket protest (si rifiutavano cioè di indossare l'uniforme carceraria e si coprivano solo con delle coperte) e la dirty protest (si rifiutarono di radersi, di tagliarsi i capelli e di usare i bagni, spargendo i propri escrementi sui muri e rovesciando l'urina nei corridoi).
Sì, insomma: un film solo per stomaci forti. Avete presente il fisico del bel Fassbender nell'ultimo suo film uscito al cinema, Assassin's Creed? Non crederete mai all'incredibile trasformazione fisica a cui si è sottoposto per interpretare il suo personaggio in Hunger. Ovviamente uno degli intenti del film è quello di mettere in luce la violenza e la crudeltà con cui le guardie carcerarie malmenano e torturano i prigionieri, privandoli di alcuni diritti inalienabili per l'essere umano.
Meno recente, ma di sicuro altrettanto pesante è Le ceneri di Angela. Il film si apre dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, a Brooklyn, nel 1935. Angela è la madre di quattro figli, devastata dal dolore per la perdita dell'ultima arrivata in famiglia, Margaret. A metà tra stereotipo e realtà, il marito di lei, Malachy, è il classico irlandese attaccato più al bancone del bar che a quello del lavoro. E non stupisce che perda con regolarità e ogni lavoro che gli capta di riuscire a ottenere. Chiude il quadro della tetra famiglia irlandese Frank, il più grande de quattro fratelli e anche angelo custode dei minori. In un'America che pare non meno razzista e turbolenta da quella del quadro post Donald Trumo, la famiglia portagonista torna allora in Irlanda dalla nonna materna.
A Limerick affittano un piccolo e sudicio appartamento, e la situazione non sembra affatto migliorare. Non c'è nessuno che odi di più gli Irlandesi degli Irlandesi stessi. Malachy, infatti, è appena tollerato dai parenti della moglie perché originario di Belfast, e in quanto tale sospetto presbiteriano, reo di non instradare i figli verso la chiesa cattolica. In seguito a carenze di cibo e alla crisi legata all'estrazione del carbone, i gemellini Oliver ed Eugene muoiono, ma Angela trova la forza per una nuova maternità e per ottenere un appartamento più grande. Mentre il giovane Frank cresce, la vita del padre non cambia: continua a spendere al pub i pochi soldi che la famiglia riesce a incassare, tra sussidio e lavori saltuari. Frank è quindi costretto a prendere la via delle miniere, ma la situazione presto precipita inesorabilmente: Malachy parte per l'Inghilterra e scompare meglio di quanto abbia mai fatto il padre di Nelson nei Simpson; la nonna muore, la famiglia tutta viene sfrattata e Angela costretta favori sessuali per mantenere gratuitamente la famiglia sotto il tetto del nuovo proprietario di casa. Frank, disgustato, va a vivere dallo zio Pat, trova un impiego come fattorino, si innamora di Teresa, una ragazza malata di tisi con cui vive una bella storia d'amore, prima che la malattia se la porti via.
Poi conosce la signora Finucane, la strozzina del villaggio, che aiuta nella stesura di lettere di minaccia verso i debitori. Quando costei muore, Frank trova del denaro a casa sua, lo prende, si ubriaca al pub e capisce che sta per seguire le orme del padre. Allora compra i biglietti per la nave e parte alla volta di New York. Alla vista della Statua della Libertà, capisce che la sua vita può finalmente cominciare. Lontano dall'Irlanda.
Quando l'Irlanda emigra al cinema
L'America, per lo meno sul grande schermo, ha fatto la conoscenza di tre distinte tipologie di mafiosi. Naturalmente in primis ci sono gli Italiani. Poi la mafia russa. Quindi, da non sottovalutare, la mafia irlandese. In America l'equazione mafia = (anche) Irlanda è ormai un dato di fatto. E nell'immaginario collettivo non può che essere così dopo il film ha avuto un clamorosi successo di pubblico e critica, vincendo numerosi premi, tra cui quattro premi Oscar: miglior film, miglior regista, miglior sceneggiatura non originale e miglior montaggio. Cioè The Departed - Il bene e il male.