Anche nei film la donna è indifesa tra stalker, abusi e violenze

I film che hanno raccontato il femminicidio e la violenza sulle donne

Il fatto che si sia reso necessario istituire una giornata contro la violenza sulle donne fa capire quanto ancora sia difficile la lotta contro le molestie nei confronti del genere femminile e, ancora peggio, quella contro l'abuso che troppo spesso ha come conseguenza la morte. Il 25 novembre, la data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, non è affatto casuale: è stata scelta da un gruppo di donne arriviste nel corso di un incontro tenutosi a Bogotà nel 1981. Il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana due donne, le sorelle Mirabal, furono torturate, massacrate a bastonate e infine strangolate da un gruppo di agenti. Per simulare l'incidente le due donne furono gettate in un precipizio a bordo della loro automobile, così da poter ingannare tutti simulando un incidente. Per sensibilizzare il pianeta, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha invitato i governi di tutto il mondo a scegliere di onorare la memoria attraverso manifestazioni che possano sensibilizzare l'opinione pubblica. 

Quando la violenza è domestica: Il Colore Viola

Sei brutta, sei povera, sei negra, sei una donna: non sei niente di niente ! Io sono povera, sono negra, sono anche brutta, ma buon Dio sono viva !!

La carrellata non può non partire da Il Colore Viola, il film del 1985 diretto da Steven Spielberg e con una Whoopi Goldberg nel ruolo della proagonista, Celie. Per quella parte l'attrice vincerà un Golden Globe e otterrà anche la nomination all'Oscar (per vincerlo dovrà attendere Ghost, pochi anni dopo). Un film sulla violenza sulle donne che racconta il terribile calvario della protagonista Celie nell'America degli anni '20. Di lei abusa il padre e la giovane ragazza mette al mondo due bambini: la sua vita, però, continuerà ad essere in mano ad un uomo. Dal padre al marito, dalla quale è vessata e di cui diventa schiava. 

Italianissimo, candidato all'Oscar come Miglior film straniero, è La Bestia nel cuore. La regia è di Cristiana Comencini, mentre la protagonista è Giovanna Mezzogiorno. Il film racconta la storia di Sabina, una donna all'apprenza molto felice, che ha accanto un compagno e che un giorno scopre di aspettare un bambino. D'improvviso affiorano dei ricordi che la terrorizzano e che risalgono alla sua infanzia: solo in quel momento ricorda le violenze subite dal padre. L'unico modo che avrà per ritrovare se stessa è andare a fondo alla questione e condividere questo dolore con una persona molto cara che con lei ha in comune quel triste passato fatto di sofferenza, violenza e angherie. 

Stalker pericolosi: donne perseguitate 

Donne in pericolo in ogni istante della loro vita, perseguitate e spesso anche maltrattate o uccise. Anche la tematica dello stalker è presente nella cinematografia.

- Il ragazzo della porta accanto è il film del 2015 con protagonista Jennifer Lopez. Moglie da poco separata e madre, finisce a letto con il suo vicino di casa decisamente più giovane di lei. L'uomo diventa parte della sua routine, avvicina il figlio e si fa sempre più insistente. Quella del ragazzo della porta accanto diventa una vera e propria ossessione. E il personaggio interpretato da Jennifer Lopez finirà per rischiare la vita, in un finale drammatico e ricco di colpi di scena.

- Quasi vent'anni prima al cinema arrivava Paura (datato 1996): protagonista  il personaggio di Nicole, interpretato dall'attrice Reese Whiterspoon, una adolescente che conoscerà un ragazzo David Mccall (interpretato da Mark Whalberg) molto misterioso. David, pian piano, diventa sempre più ossessivo nei confronti di Nicole

- Del 1991 è invece A letto con il nemico, pellicola con protagonista Julia Roberts, nei panni di Laura, una donna che è sposata con Martin. Nei primi tempi è un marito premuroso e gentile, ma col passare del tempo si rivela completamente diverso da quello che inizialmente sembrava. Diventa possessivo, diventa maniaco del controllo e non lascia in pace la moglie Laura. La donna deve addirittura fingersi morta per scappare da quel marito che non la lascia respirare. Lo fa, inizia una vita nuova, ma poi l'uomo la trova. Per sua fortuna avrà qualcuno pronto a difenderla. 

Killer seriali: i principali film sul femminicidio

Del 2017 è uno dei film a raccontare della violenza sulle donne. Uno spietato killer prende di mira un particolare aspetto, decidendo di colpire uccidendole in modo macabro tutte le donne che per svariati motivi hanno deciso di rinunciare ai propri figli. L'Uomo di Neve, pellicola con protagonista Michael Fassbender (nelle tracce del'assassino), pone l'accento su questo aspetto: l'odio verso le donne da parte di chi ha subito un trauma da bambino, come l'antagonista. Donne uccise e decapitate: un odio malato che sfocia anche nel macabro. 

Del 2003 è invece il film Il cacciatore di donne, con Nicolas Cage e Vanessa Hudgens. Si tratta della storia vera del killer Robert Hansen, interpretato da John Cusack, uomo che ha violentato oltre 30 donne in Alaska, accusato di almeno 17 omicidi. Le vittime avevano un'età compresa tra i 16 e i 41 anni. Il killer è anche accusato del rapimento e dello stupro di Cindy Paulson, con cui si apre la pellicola. La giovane prostituta scappa dalla morsa dell'uomo e fornisce alla polizia dettagli preziosi, che permettono a chi conduce le indagini di battere una nuova pista.  

Uomini che odiano le donne: la trilogia di romanzi ha dato vita ai film

Dalla penna di Stieg Larsson sono nati i tre film svedesi che si basano sulla trilogia dello scrittore, Millennium - Uomini che odiano le donne. Anche Hollywood ha dato seguto al successo dello scrittore (morto prima di vedere il successo dei suoi libri), con un remake dell'originale svedese. Tre film che hanno raggiunto le sale nello stesso anno, il 2009, a febbraio, settembre e novembre: così la trilogia Millennium è sbarcata al cinema. Di base si tratta di un poliziesco che dietro, del quale però il tema della violenza sulle donne è ben evidente. Protagonisti sono Noomi Rapace e Michael Nyqvist: la prima è la complessa Lisbeth Salander, mentre l'attore recentemente scomparso interpreta il giornalista Mikael Blomkvist.

- Uomini che odiano le donne: il primo film svedese che ha portato in scena i personaggi del romanzo. Siamo in Svezia, Mikael Blomkvist è un giornalista e dirige la rivista "Millennium", che a seguito della denuncia per diffamazione perde la causa e viene condannato a 3 mesi di carcere. Tutto si svolge nei sei mesi in cui l'uomo attende la condanna definitiva. Lisbeth Salander, invece, è un'hacker punk, tutta piercing e tatuaggi. Passa da un tutore all'altro, e quest'ultimo pretende dalla donna favori sessuali. Stuprata, la Salander riesce a ricattare l'uomo grazie ad un video girato attraverso una telecamera.

- La ragazza che giocava con il fuoco è il secondo film, adattamento dell'omonimo romanzo. Nella pellicola troviamo Lisbeth Salander di nuovo in Svezia dopo un lungo periodo ai Caraibi. La ragazza incontra Niels Bijurman, non solo suo tutore legale ma anche ex stupratore della ragazza e lo minaccia scatenando l'ira dell'uomo che ricorre alla malavita pur di sbarazzarsi di lei una volta per tutte. Niels viene però ucciso e con quella stessa pistola vengono uccisi una dottoranda e il suo fidanzato giornalista. Lui aveva iniziato a collaborare con la rivista Millennium per poter pubblicare un'inchiesta sulla prostituzione. Il giornalista della rivista, Mikael Blomkvist, trova i cadaveri: le impronte sulla pistola sono quelle di Lisbeth, ma Mikael crede alla sua innocenza e decide di indagare...

- La regina dei castelli di carta: in questo terzo film la protagonista, Lisbeth Salander, dopo essere sopravvissuta sia al confronto col padre e sia all'ira del suo fratellastro, è in fin di vita in ospedale. Lisbeth vuole confessare, decisa a rivelare tutto sugli abusi e sulle mostruosità subite sia dal padre che dal terribile psichiatra Peter Teleborian. Propro lui è d'accordo a redigere una falsa perizia da esibire al processo alla ragazza. Tutto per farla internare e per seguirla di nuovo. Così, a salvare la ragazza sarà ancira una volta Mikael Blomkvist, per impedire che contro la ragazza venga commsso un omicidio ma anche per difenderla dalle accuse nei suoi confronti. Ne nascerà una vera inchiesta portata avanti dal giornalista, che avrà lo scopo di denunciare i veri colpevoli. 

Hollywood, visto il successo della trilogia, ha deciso di produrre un remake che ha visto protagonisti Daniel Craig e Rooney Mara nei panni di Mikael e Lisbeth. Il film è arrivato in Italia nel 2012 ed è stato diretto da David Fincher. 

Violenza nel mondo del cinema: prima dei film il caso Weinstein

Realtà ancora prima dei film: è un periodo in cui tanto si sta parlando di violenza e abusi proprio nel mondo del cinema. Il mese di ottobre de 2017 è stato quello del caso Harvey Weinstein. Il potente produttore hollywoodiano, secondo le accuse, avrebbe molestato oltre 80 donne - secondo le prime stime - e le prime rivelazioni hanno anche dato il coraggio a molte colleghe di chi già aveva puntato il dito contro Weinstein a denunciare. Anche un'italiana, l'attrice Asia Argento, ha svelato di essere caduta nella rete di Weinstein. Una confessione che ha scatenato le polemiche per la tardiva denuncia delle molestie del produttore da parte della figlia del regista di Profondo Rosso. 

Proprio Dario Argento era intervenuto in difesa della figlia Asia, attaccando chi l'aveva criticata. L'eco di tali accuse non si è fermato e nel frattempo in Italia si è chiacchierato molto delle accuse rivolte da Miriana Trevisan a Giuseppe Tornatore. Secondo l'ex ragazza di Non è la Rai il regista premio Oscar l'avrebbe molestata ai tempi del film La leggenda del pianista sull'Oceano. Per Tornatore sono scese in campo tante attrici: da Monica Bellucci a Claudia Gerini, che hanno difeso il regista apostrofandolo come un grande gentiluomo, stupendosi così delle accuse della Trevisan.